Ci sarà anche un film-cortometraggio di matrice storica al 69° Taormina Film Fest. Il titolo è “Jason Brown”, per la prima volta in versione estesa in un festival europeo, diretto dal regista Fabrizio Sergi e girato nei centri storici della riviera jonica messinese. Il film è ultima creatura del giovane regista che a circa tre anni dall’uscita del cortometraggio “Scharifa” (2018) vincitore del premio MigrArti, ha realizzato un altro short intriso di sicilianità. La storia prende vita nel settembre 1943 sul versante tirrenico della Sicilia, prima e dopo l’armistizio, in seguito allo sbarco sull’isola. Il protagonista è per l’appunto Jason Brown, ufficiale medico interpretato dall’attore americano Jason Duque. Il regista, assieme al suo cast, costituito appunto da Jason Duque, Gia Duque e Orazio Stracuzzi nel ruolo di protagonisti, e poi da Adela Moldovan, Joseph Gugliotta, Dominga Sottile, Salvatore Coglitore e da circa trenta comparse, ha confezionato un prodotto che fotografa, in maniera limpida e potente, uno dei momenti epocali della nostra storia recente. Tutto grazie anche alla penna di Nino Ucchino, autore del soggetto e alla troupe tecnica, composta dall’aiuto regista Francesco Rungo con la direzione della fotografia di Tommaso Pollino, con le musiche scritte e dirette da Lorenzo Sergi e l’edizione curata da Santi Crupi in collaborazione con Daniele Casablanca. “L’idea di realizzare un corto storico, ispirato ai fatti della Seconda Guerra mondiale – ha spiegato Sergi – nasce parecchi anni fa, quando iniziai a dedicarmi alle ricerche relative allo sbarco in Sicilia, con il supporto di associazioni e fondazioni italiane e straniere, per lo più canadesi. Si tratta di un genere, quello storico, che mi appassiona da sempre, ma su cui non avevo ancora lavorato”. Tutto è poi partito con la pubblicazione del testo “Charlie Beach” e con l’imminente ottantesimo anniversario dallo Sbarco, dove Sergi ha trovato lo spunto giusto per far nascere il progetto “Jason” il cui nome nasconde un significato importante: “guaritore”. Un corto che concluderà in bellezza il suo percorso internazionale proprio a Taormina in uno dei maggiori festival del cinema, prima di approdare sulle piattaforme on demand. “Un grazie speciale – ha proseguito Sergi – va al CINIT Cineforum Italiano nella persona del presidente Massimo Caminiti, per la stretta collaborazione e a Ninni Panzera per la produzione de La Zattera dell’Arte, che mi hanno sostenuto recentemente anche in altre pellicole”. Per Sergi si tratta, infatti, dell’ennesimo cortometraggio e del terzo approdo nella Perla dello Jonio in veste di regista dopo il docufilm “Verso Casa” (2016) dedicato a Turi Vasile e del già citato Scharifa (2018). Una carriera già ricca di titoli che lo hanno portato in giro per l’Italia, nei vari festival, anche fuori dai confini nazionali. “Ambientare la storia di Jason Brown nei comuni di Savoca, Santa Teresa di Riva e Scifì è stata per me una scommessa volta a riscoprire i miei luoghi d’origine – ha dichiarato il regista – che ho scelto perché mi appartengono e allo stesso tempo sono pieni di storia”.

Questo contenuto è un comunicato stampa. Non è passato dal vaglio della redazione. Il responsabile della pubblicazione è esclusivamente il suo autore.