Più forti degli arresti e dei processi che ne scaturiranno. Rachele Rocca e Pippo Gianni, nella serata di ieri, hanno vinto le elezioni, sbaragliando la concorrenza, diventando rispettivamente sindaco di Portopalo di Capo Passero e Priolo.

Gli elettori se ne sono infischiati delle vicende giudiziarie dei mesi scorsi, culminate con gli arresti per entrambi, che hanno rischiato di travolgere il loro percorso politico ed hanno premiato il loro programma.

La vicenda giudiziaria di Gianni

Il primo a subire l’onta della misura cautelare è stato Gianni, finito ai domiciliari nell’ottobre dello scorso anno, accusato di tentata concussione: in sostanza, secondo i magistrati della Procura di Siracusa, avrebbe provato a mettere pressione ai manager di due colossi della zona industriale per ottenere assunzioni di persone a lui vicine e commesse per una società priolese. Accuse sempre negate da Gianni che, dopo la sua liberazione, avvenuta a marzo scorso, ha deciso di ripresentarsi alle elezioni, nonostante il processo,  iniziato in piena campagna elettorale.

L’arresto di Rocca a Portopalo

Rachele Rocca, la prima sindaca donna di Portopalo, è stata arrestata tre mesi fa, anche lei per tentata concussione, insieme al neo consigliere Corrado Lentinello ed al padre, Antonino Rocca. Per i magistrati della Procura di Siracusa, gli indagati, nel periodo contestato Rocca ricopriva la carica di vicesindaco, avrebbero provato a mettere alle strette degli imprenditori per ottenere favori e soldi. Accuse sempre negate da Rocca che, come Gianni, ha deciso di mettersi in gioco, vincendo la sua scommessa.

Sindaco Francofonte sotto processo

Si è votato anche a Francofonte, comune della zona nord del Siracusano, ed a vincere è stato l’uscente sindaco, Daniele Nunzio Lentini, finito sotto processo nel marzo dello scorso anno nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Siracusa, denominata Muddica, su un presunto giro di appalti pilotati nel Comune di Melilli dove Lentini, nel periodo contestato, aveva compiti di vicedirigente dell’ente.

I casi di Melilli e Sortino

A giudizio, in un procedimento parallelo, c’è anche l’attuale sindaco di Melilli, nonché deputato regionale del Mpa, Peppe Carta. Non si è votato a Sortino ma il sindaco, Vincenzo Parlato, è indagato per falsità ideologica e nei giorni scorsi la Cassazione ha annullato con rinvio la misura cautelare nei suoi confronti, il divieto di dimora nel Comune che governa, disposta dal Tribunale del Riesame.

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