La Scala dei Turchi riapre al pubblico. Inaccessibile al pubblico per rischio crolli ed erosioni dal febbraio 2020, tornerà fruibile grazie ad un ingresso controllato e contingentato. La soluzione è arrivata ieri nella giornata in cui è stata riaperta ai visitatori la Villa Romana di Durrueli, a Realmonte. La Regione, però, frena sull’accordo.

Come sarà la gestione

La gestione della maestosa scogliera è frutto di un protocollo che verrà sottoscritto tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e il Comune di Realmonte che prevede il pagamento di un ticket d’ingresso. “Siamo molto felici per i risultati raggiunti – ha detto il direttore del Parco Valle dei Templi, Roberto Sciarratta – e adesso stiamo per completare un rapporto di convenzione con l’amministrazione comunale, per cui ci saranno visite contingentate alla Scala dei Turchi. Stiamo lavorando per essere pronti da questa estate e questo metterà fine all’utilizzo improprio dell’area, ci saranno delle regole”.

“La convenzione ci consentirà di abbattere delle barriere architettoniche – ha aggiunto il sindaco di Realmonte Sabrina Lattuca – e la realizzazione di strutture idonee. Il Parco prevederà un ticket unico per due siti unici, la Scala dei Turchi e Villa Romana”.

Una giornata storica

L’ambientalista Claudio Lombardo di Mareamico, ha definito una “giornata storica per la Scala dei Turchi e per l’intera provincia di Agrigento. Oggi, dopo 12 anni di battaglie condotte da Mareamico – ha evidenziato – si è chiusa la vicenda della gestione della Scala dei Turchi con l’affidamento al Parco archeologico della Valle dei Templi. Questa è la migliore scelta possibile».

Conclusi i lavori di recupero finanziati dal Parco, poco distante dalla Scala dei Turchi ieri è tornata a splendere un’altra perla preziosa. Alla presenza delle autorità civili e militari, dell’assessore regionale ai Beni culturali Francesco Paolo Scarpinato e del direttore della Valle, Sciarratta, è stata riaperta l’area archeologica di Villa Romana, risalente al primo secolo dopo Cristo, con i suoi splendidi mosaici e le terme, che si trova alla foce del fiume Cottone. Da venerdì prossimo saranno disponibili anche le visite didattiche condotte dagli archeologi di CoopCulture.

La frenata della Regione

“L’annunciato accordo tra il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, la Regione Siciliana e il Comune di Realmonte per la gestione della Scala dei Turchi riguarda esclusivamente la zona demaniale e non l’area di competenza privata”. A chiarire i contorni della vicenda è il direttore del Parco della Valle dei templi, Roberto Sciarratta.

“La proposta di gestire il sito, attraverso un ingresso contingentato e controllato, che metta fine a un uso improprio della Scala dei Turchi – dichiara il direttore – è stata accolta favorevolmente dal Parco, in sinergia con l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato. Abbiamo subito preso in considerazione l’ipotesi di istituire un biglietto unico con un percorso congiunto di visita guidata da Villa Romana alla Scala dei Turchi. L’idea è quella di offrire ai visitatori di tutto il mondo una parte considerevole delle bellezze di Agrigento attraverso un accordo che rispetti vincoli, limiti e possibilità. Non gestiremo in toto la Scala dei Turchi, ci occuperemo solamente dell’area demaniale (circa 1.800 metri quadrati) che è stata delimitata con decreto del dipartimento regionale dell’Ambiente (numero 35 del 23 gennaio 2021) confinante con il mare, che è quindi di demanio pubblico e non privato, affidata da luglio scorso, in concessione decennale al Comune, con possibilità di rinnovo per ulteriori dieci anni”.

“Questo – afferma l’assessore Scarpinato – significa rispetto delle norme, delle regole e ovviamente delle proprietà altrui, passando per la tutela, valorizzazione e fruizione dei nostri beni paesaggistici. L’iter dovrà consentire un uso ragionevole del sito, una messa in sicurezza dei luoghi, dei visitatori e dei lavoratori, in assoluta condivisione tra l’amministrazione comunale, il Parco e la Regione Siciliana, per ottenere l’utilizzo dell’area di grande interesse culturale e paesaggistico”.

Articoli correlati