La gara sembra essere quella tra chi si tira fuori dalla discussione, la crisi politica al governo regionale al momento è in stallo. Dc ed Mpa, attraverso i rispettivi leader Totò Cuffaro e Roberto Di Mauro, hanno chiaramente detto che i loro assessori non si toccano. Una presa di posizione in seguito a quella a sua volta di ieri del vicepresidente della Regione Luca Sammartino, esponente della Lega, che senza mezzi termini aveva detto che tuttii si sarebbero dovuti sentire in discussione. E quindi non solo la Lega.

Il caso Trapani che ha lasciato il segno

Tutto ruota sempre sul cosiddetto caso Trapani, dove l’assessore regionale Mimmo Turano si è spostato in blocco con una lista civica a sostegno del sindaco rieletto Giacomo Tranchida. Un tradimento secondo Fratelli d’Italia dal momento che il centrodestra, più o meno compatto, si è schierato a fianco del candidato sindaco meloniano Maurizio Miceli. Ecco perché FdI continua a insistere sulla rimozione di Turano dalla giunta regionale. Il presidente della Regione Renato Schifani ci sta pensando seriamente ma al momento resta in silenzio. Tutto rimandato a dopo il ballottaggio.

Dc ed Mpa confermano i loro assessori

Le parole di Sammartino hanno in qualche modo pizzicato gli alleati. perché a questo punto la partita non sembra essere a due, cioè tra Lega e Fratelli d’Italia, ma con tutti i partiti del centrodestra. Cuffaro e Di Mauro sono stati chiari, i loro assessori non si toccano perché hanno lavorato bene. Quindi nessuno dovrà essere messo in discussione. E questa appare un’altra grana.

I risultati a Trapani

La Lega, sotto forma di lista civica, è andata forte anche a Trapani, dove è passata dall’1,7% di cinque anni fa all’8,7 attuale. Ma questa dote di consensi è foriera di bufera. I voti sono infatti andati al candidato del centrosinistra Giacomo Tranchida, determinandone la vittoria al primo turno contro l’uomo del centrodestra, Maurizio Miceli (FdI).

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