A distanza di poco meno dalla conclusione della tornata elettorale, il candidato sindaco  Giuseppe Giuffrida, fa un bilancio complessivo ed esprime alcune considerazioni che «appaiono necessarie».

Riflessioni sull’atteggiamento degli elettori, sull’altissima percentuale degli astensionisti e sulle posizioni assunte da chi ha supportato la riuscita del sindaco neoeletto.

 

«È doveroso accettare il risultato elettorale che comunque lascia qualche ombra alle sue spalle.

A ciò si aggiunga un dato inconfutabile qual è l’astensionismo che conferma ed acuisce la disaffezione di circa la metà dei catanesi dalla partecipazione alla vita politica della città».

 

«Quello che maggiormente è risaltato – sottolinea l’avv.to Giuseppe Giuffrida – e che ho percepito quale ulteriore schiaffo alla città, è la distonia tra il discorso che la Meloni ha tenuto a Catania lo scorso venerdì (26 maggio) per la chiusura della campagna elettorale, trasmesso dalla RAI, affermando: “basta guardare al lavoro che il centro-destra ha già fatto a Catania… se fosse stato per altri questa città non sarebbe uscita dal disseto finanziario nel quale era stata precipitata”, ed il messaggio espresso dal neo sindaco Enrico Trantino, martedì 30 maggio (dunque solo 4 giorni dopo), il quale, premettendo la sua volontà di non festeggiare, ha testualmente detto: “Noi siamo in una condizione sempre estremamente critica. Non siamo ancora usciti da quell’allarme rosso che ci è stato lanciato… e dovremmo potere uscire dal dissesto”».

 

La riflessione sorge spontanea. «O sono stati forniti alla Meloni alcuni dati distorti della realtà finanziaria in cui versa Catania – prosegue Giuffrida -, o artatamente è stata elaborata una non corretta strategia propagandistica».

«Parlo di schiaffo alla città perché a riceverlo sono stati gli stessi elettori del centro-destra ma anche e soprattutto, coloro i quali astenendosi dal voto, hanno mortificato il sacrificio di quanti hanno dedicato la propria vita per consentire a tutti noi di esprimere il diritto-dovere di voto.  

«In considerazione di ciò e degli apprezzabili consensi ricevuti, per me neofita ed artigiano della politica, da quanti mi hanno sostenuto, dico fermamente che, in maniera onesta e obiettiva, saremo attenti all’operato e ai risultati dell’Amministrazione, la quale agirà purtroppo in assenza di un’adeguata opposizione.

«Questa è l’ulteriore ragione che mi spingerà, insieme a coloro che hanno creduto in me sostenendomi ed a quanti vorranno unirsi al progetto di “Catania Risorge”, a vigilare sull’operato dell’Amministrazione e, al contempo, nell’elaborazione di azioni propositive che tengano conto dell’irrinunciabile voce dei cittadini e nel non abbandonare il sogno di avere una Catania migliore».

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