Ha violato in più occasioni le prescrizioni imposte dal questore, denunciato un 18enne nel Catanese. La segnalazione alla Procura da parte degli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Adrano. In particolare, secondo quanto contestato, il ragazzo non avrebbe i provvedimenti imposti attraverso il foglio di via obbligatorio.

Allontanato da un’altra provincia

Era stato allontanato dal comune di Messina, con provvedimento adottato dal questore di quella provincia. Il 18enne venne ritenuta persona pericolosa per la sicurezza e la tranquillità pubblica. Gli fu quindi vietato di fare ritorno nel territorio di Messina per un periodo di tre anni senza la preventiva autorizzazione. Al giovane lo stesso questore aveva imposto di recarsi nel luogo di residenza, e cioè nel territorio di Adrano, senza allontanarsi dall’itinerario tracciato ed entro un determinato orario. Gli fu anche prescritto di presentarsi al commissariato di Polizia di competenza non appena giunto sul posto.

Ora rischia la reclusione

Il 18enne, invece, non ha rispettato tali prescrizioni presentandosi in commissariato oltre il termine indicato dal questore. Questa inosservanza costituisce reato sulla base del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. Ragione per la quale il giovane è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania. Adesso rischia la pena dell’arresto da uno a sei mesi.

Le violazioni a raffica del mafioso

A proposito di continue violazioni non da meno è stato Antonino Buzzitta, condannato lo scorso 12 aprile a 12 anni di reclusione per associazione mafiosa. E’ finito in carcere per aver violato per 30 volte le prescrizioni che gli erano state imposte. Tra queste c’erano quelle che doveva sottoporsi a visite e cure mediche e i giudici gli avevano concesso i domiciliari per andare in ospedale. Gli era stato imposto anche il divieto di comunicare con persone diverse rispetto dai familiari conviventi. I carabinieri lo hanno seguito e filmato e fotografato in vari esercizi pubblici di Erice, Trapani e Paceco, tanto di giorno che di sera. Secondo gli inquirenti, l’imputato si sarebbe intrattenuto con individui estranei al suo nucleo familiare e anche con soggetti con precedenti di polizia.

 

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