Sicilia bocciata in piani di prevenzione sanitaria. Troppo alta l’ospedalizzazione, liste d’attesa troppo lunghe e spesa sanitaria privata che cresce per compensare i deficit del sistema pubblico. Sono i dati del  Report 2021 pubblicato dal Ministero della Salute con i risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza calcolati con il nuovo sistema di garanzia.

Seconda bocciatura in pochi giorni

Si tratta della seconda bocciatura in pochi giorni dopo i dati Agenas sulle aziende ospedaliere. Tra le 12 aziende ospedaliere italiane con le peggiori performance, segnate col bollino rosso, nel monitoraggio delle performance delle aziende sanitarie relative al 2021, compaiono, infatti, all’ultimo posto due aziende palermitane: Villa Sofia Cervello e Ospedale Civico.

Villa Sofia Cervello ultimo per bassa performance

Gli ospedali riuniti Villa Sofia Cervello sono ultimi per bassa performance nella classifica degli ospedali con meno di 700 posti letto e l’ospedale Civico Di Cristina Benfratelli è ultimo nella classifica con più di 700 posti letto. La valutazione non ha riguardato le Asp.

Sanità siciliana in agrodolce

L’Isola bocciata, adesso, nell’Area Prevenzione con un punteggio pari a 45,53: secondo l’intervallo di riferimento (esito positivo nel range 60-100) risulta sotto la soglia di adempienza. Sono stati valutati gli indicatori relativi alla copertura vaccinale pediatrica, al controllo animali e alimenti, agli stili di vita e screening oncologici. Supera invece la soglia di adempienza nell’Area Distrettuale con il punteggio di 62,19, ma si segnalano delle criticità per gli indicatori relativi ai tassi di ospedalizzazione adulti per diabete, BPCO (Bronco pneumopatia cronica ostruttiva) e scompenso cardiaco e tassi di ospedalizzazione di minore per asma e gastroenterite.

Ed ancora, tempi di attesa dei mezzi di soccorso, numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative sul numero deceduti per causa di tumore, numero di anziani non autosufficienti in trattamento sociosanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura) e percentuale re-ricoveri in psichiatria.

I dati positivi

L’isola, però incassa esito positivo anche nella terza ed ultima Area, quella Ospedaliera: si attesta su un punteggio pari a 75,29. Ma anche qui si segnalano delle criticità per gli indicatori relativi al tasso di ospedalizzazione standardizzato rispetto alla popolazione residente, ad interventi per tumore maligno al seno eseguiti in reparti con volumi di attività superiore a 150 interventi annui, ricoveri a rischio inappropriatezza, quota di colecistectomie con degenza inferiore ai 3 giorni, over 65 operati di frattura al femore entro 2 giorni; parti cesarei in strutture con più e meno di 1000 parti l’anno.

Una sanità a macchia di leopardo

“Questo monitoraggio – affermano i vertici siciliani di Fp Cgil – ci restituisce la fotografia di un regionalismo differenziato e di una sanità differente. Liste d’attesa, aumento della spesa privata, disuguaglianze di accesso alle prestazioni sanitarie, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alla cure e riduzione dell’aspettativa di vita – sottolineano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e la Segretaria Regionale, Monica Genovese – fanno della sanità siciliana una sanità in codice rosso che alimenta una imponente mobilità verso le Regioni settentrionali. Ricostruire la sanità pubblica per garantire il diritto alla salute di tutti è l’obiettivo prioritario della nostra Organizzazione – concludono Agliozzo e Genovese – Fp Cgil è già impegnata in una campagna di mobilitazione che culminerà nella manifestazione nazionale del 24 giugno a Roma”.

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