E’ Bufera a Barcellona Pozzo di Gotto dopo che il sindaco Giuseppe Calabrò ha deciso di raddoppiarsi l’indennità. Dopo le critiche piovute da più parti e dopo il no anche dei partiti del centrodestra, la vicenda adesso approda alla Corte dei Conti.

Un passo indietro, la vicenda

Ma facciamo prima un passo indietro e ricostruiamo la vicenda. Di che aumenti si tratta? L’aumento è stabilito dalla legge nazionale, la finanziaria dello scorso anno, e riguarda tutti i sindaci e gli assessori. In Sicilia la norma è stata recepita ma il costo dell’aumento delle indennità grava sulle casse comunali. Gli aumenti, dunque, sono legittimi. Ma il Comune di Barcellona  è in pre dissesto per un debito di circa 40 milioni di euro e per questo il sindaco finisce sotto accusa da parte dei suoi compagni di partito. L’applicazione dell’aumento sarebbe inopportuna pur se legittima.

A quanto ammontano gli aumenti

Ma a quanto ammontano questi aumenti. E’ stato lo stesso sindaco a dare le cifre qualche giorno or sono. Gli aumenti scattano a far data da luglio del 2022 e sono progressivi: il 40% in più nel 2022, il 60% nel 2023, mentre il raddoppio dell’indennità scatta dal 2024. In base a queste percentuali in un comune delle dimensioni di Barcellona Pozzo di Gotto, dunque dal luglio 2022 lo stipendio lordo del sindaco sale a 3501 euro, quello dei suoi assessori a 1568. Da gennaio di quest’anno, invece, sale a 3855 (sempre lordi) e a 1730 per gli assessori. Dal prossimo ano lo stipendio si stabilizza a 4.347 euro lordi per il sindaco e a 1.1956 per gli assessori.

La scelta sotto analisi dai partiti

A dire la sua adesso è Forza Italia: “Un’analisi attenta della delibera di Giunta a firma del proponente Sindaco Calabró, non può che confermare le perplessità già manifestate in merito ad una scelta alquanto inopportuna che inciderà sulle casse del nostro Ente ormai al collasso.  Le maldestre giustificazioni avanzate dal primo cittadino non sono confortate dai numeri e da certezze normative così come si evince dal provvedimento che sancisce l’aumento delle indennità di carica nel momento più difficile mai vissuto nella storia finanziaria del nostro Comune”.

Clamore mediatico insufficiente a stoppare

“Nè il clamore mediatico nè le azioni consiliari sostenute dal gruppo di Forza Italia sono giovate a frenare la caparbia decisione del Sindaco Calabró di far lievitare la propria indennità e pertanto non resta altro da fare che portare al vaglio delle autorità contabili quanto deliberato dalla Giunta Comunale al fine di accertare l’incidenza degli aumenti sulle casse comunali con particolare attenzione agli anni 2022 e 2023, che ricordiamo sono le annualità che hanno sancito il dissesto economico”.

Oggi la presentazione dell’esposto alla Corte dei Conti

Così oggi, lunedì 5 giugno, gli azzurri presentano un esposto “alla Corte dei Conti e al Collegio dei revisori, al fine di valutare l’impatto degli aumenti sul bilancio comunale e la reale fattibilità in un Ente deficitario di un atto non di certo indispensabile”.

“Quello che appare certo è che, allo stato attuale, le somme destinate al raddoppio delle indennità saranno prelevate dalle casse comunali e per intero.
Appare altrettanto certo che, comunque, la Regione interverrà parzialmente per il periodo successivo alla entrata in vigore della legge, pertanto, le somme già introitate da sindaco e giunta per il 2022 graveranno esclusivamente sulle tasche dei cittadini Barcellonesi”.

Scelte che suscitano imbarazzo

“La scelta del Sindaco di raddoppiarsi le indennità è una scelta che suscita imbarazzo e preoccupazione da un punto di vista sociale e politico.
Saranno la Corte dei Conti e il collegio dei revisori a stabilire anche la regolarità o irregolarità contabile e la compatibilità con la situazione finanziaria del Comune di Barcellona. Forza Italia è stata cacciata dal Sindaco perché si era opposta a questo scempio”.

La dura replica del primo cittadino

Non si deve aspettare più di mezza giornata per la replica del primo cittadino che si dice pronto ad andare lui a portare le carte alla Corte dei Conti  e diffonde un documento nel quale risponde, punto per punto, alle critiche mossegli

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