“Io non ci sto. Parliamo di milioni di euro bruciati negli anni”: il neo Sindaco di Taormina Cateno De Luca parte all’attacco della fondazione Tao Arte. Per Statuto, al primo cittadino di Taormina tocca la poltrona di presidente della Fondazione. De Luca, in una diretta sui social media ha spiegato di non avere alcuna intenzione di insediarsi nel Cda e intende far ritirare anche l’altro componente del consiglio di nomina comunale.

“Non sarò prigioniero del CdA di TaoArte”

De Luca passa all’attacco contestando sia la gestione della fondazione, sia le regole operative: “a norma di Statuto, il Sindaco di Taormina è prigioniero di una consiglio di amministrazione la cui maggioranza è designata dalla Regione siciliana”. Il sindaco entra anche nel merito di alcune nomine: “sono stati conferiti incarichi a personaggi internazionali dal nome impronunciabile. Vengono pagati con fior di denari, come se in Sicilia non esistessero figure professionali in grado di espletare quei compiti”.

TaoArte sfrutta il nome di Taormina ma è roba pensata tra Roma e Palermo”

“La Fondazione sfrutta il nome di Taormina ma è una sponda tra Roma e Palermo”, continua nella sua reprimenda De Luca. “Non voglio fare parte di un ente che rischia di creare debiti e che consente alla politica di bassa cucina di fare affari sulle spalle dei cittadini di Taormina e dei siciliani. Non entriamo, quindi nel CdA, perché ritengo che questa sia una gestione in violazione dei principi”. Attualmente il cda della Fondazione al momento è composto da quattro membri: Gianandrea Agnoni, Franco Cicero, Marcello Muscolino e Sergio Bonomo (vicepresidente). “Oggi notificherò alla Sovrintendente  (Ester Bonafede) che TaoArte salta”, ha concluso De Luca nel suo intervento social .

Secondo quanto previsto dallo Statuto – è la ricostruzione di De Luca – con il niet del primo cittadino e il ritiro del componente designato dal comune, la Fondazione TaoArte dovrà essere commissariata.

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