I comuni della provincia di Palermo rischiano di tornare nel pieno dell’ennesima emergenza rifiuti estiva. Le conseguenze del pronunciamento del CgA sul caso Oikos non tardano ad arrivare. In seguito alla sopravvenuta indisponibilità della struttura di Misterbianco infatti, la Trapani Servizi, azienda che gestisce il TMB dell’omonima provincia, ha comunicato l’impossibilità di potere lavorare rifiuti provenienti da comuni esterni e, di conseguenza, di sospendere i conferimenti fino al reperimento di un nuovo impianto dove portare i rifiuti.

Fronte sul quale gli uffici della Regione Siciliana sono al lavoro da questa mattina. Intanto però, i comuni della provincia di Palermo intravedono nuove possibili criticità. Un vero paradosso per città che hanno livelli alti di raccolta differenziata e che avrebbero un impianto ad un tiro di schioppo come quello di Bellolampo. Struttura però inutilizzabile, sia per i noti ritardi della consegna della prima tranche della settima vasca che del malfunzionamento proprio del TMB, sul quale si attendono già da tempo importanti interventi di manutenzione.

Stop ai conferimenti in attesa di un impianto

Una comunicazione che la Trapani Servizi ha fornito nella giornata di ieri, con una lettera firmata dal direttore generale Carlo Maria Guarnotta. “Stante il dispositivo della sentenza del CGA, la Oikos ha comunicato la sospensione con decorrenza odierna dei conferimenti dei rifiuti. Per quanto sopra, la Trapani Servizi SpA che ad oggi trasferisce esclusivamente presso la Oikos Spa i rifiuti EER (frazione secca di sopravaglio), decadenti dal trattamento effettuato per conto delle diverse amministrazione locali, si vedrà costretta suo malgrado e fatti salvi diversi provvedimenti che l’Amministrazione Regionale intenderà adottare, a sospendere i conferimenti di tutte le amministrazioni autorizzate a decorrere dal 7 giugno 2023, in assenza di siti di smaltimento alternativa“.

Un elenco nel quale rientrano decine di città della provincia di Palermo, alcune delle quali presentano dati molto alti sul fronte della raccolta differenziata. Eppure, quella parte residuale di prodotto indifferenziato rischia di rimanere senza un destinatario. Fronte sul quale la Regione Siciliana sta già lavorando, come comunicato dal dirigente Marcello Vento. “Al fine di evitare l’insorgere di emergenze di tipo igienico-sanitarie e al fine di poter emettere i provvedimenti autorizzativi di conferimento presso altri impianti di TMB, il dipartimento Acque e Rifiuti invita le SRR in indirizzo ad acquisire eventuale disponibilità presso altri impianti“. Secondo quanto riferiscono alcune fonti politiche, fra le ipotesi al vaglio dell’assessorato vi sarebbe quella di un trasferimento dei conferimenti nell’impianto di Gela.

La rabbia dei sindaci

Intanto però, il rischio per i comuni della Provincia di Palermo è che si palesino nuovi problemi sul fronte dei conferimenti dei rifuti. Fatto di cui si è tornato a parlare fra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, per i ben noti problemi avuti dall’impianto di Bellolampo e resi pubblici dalle analisi condotti dall’Arpa sull’impianto alle porte di Palermo. Un orizzonte critico sul quale non usa mezzi termini il sindaco di Carini Giovì Monteleone. “Siamo nei guai. Quello che ci dispiace è che noi tentiamo di convincere le persone a fare la differenziata e di lottare contro gli abbandoni, per poi vedere tutto andare in barca. Perora paghiamo 170 a tonnellate per il trasporto. Se non si troverà un impianto dove andare, il prezzo lieviterà a quasi 400 euro a tonnellata. Questo perchè il TMB di Bellolampo non è utilizzabile dai Comuni della Provincia. Così diventa tutto inutile e stancante“.

Una carenza di strutture evidente e che viene ritenuta chiave dal sindaco di Altofonte Angela De Luca. “E’ arrivata una comunicazione della Trapani Servici che dice che il Dipartimento Acqua e Rifiuti sta cercando una soluzione per ripristinare un servizio. Ma, alla data odierna, non abbiamo dove portare la spazzatura. Noi siamo schiavi della mancanza di impianti. Se succede un qualcosa di imprevisto, come ad esempio un guasto, noi ripiombiamo in mezzo ai rifiuti. C’è una totale mancanza di strutture. La cosa assurda è pensare che il comune di Altofonte deve portare i rifiuti a Trapani. Lì l’azienda li tritovaglia e poi li porta a Catania. E quanto mi deve costare tutto questo? In tutto ciò, la disponibilità della prima tranche della settima vasca è un miraggio”.

Ritardi, quelli sulla VII vasca, che rischiano di mettere in ginocchio perfino il capoluogo siciliano, qualora la situazione si prolunghi ancora nel tempo. Una carenza di strutture alla quale il sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli auspica una risposta definitiva da parte della Regione. “Nel 2023 non è pensabile che ancora bisogna assistere a questi stop and go nella gestione dei rifiuti, in particolare nei pressi della stagione estiva. Ci vogliono soluzioni definitive, che consentano ai comuni di programmare in maniera serena. Non esiste che dall’oggi al domani dicano ai sindaci che non si può conferire la spazzatura.

Articoli correlati