Il confronto fra comune di Taormina e la Regione Siciliana sul futuro del teatro antico si farà. A comunicarlo è il neosindaco Cateno De Luca che ha chiesto ed ottenuto la convocazione di un tavolo tecnico a Palermo nella giornata di domenica 11 giugno. Una volontà venuta fuori all’ultima riunione della commissione interdipartimentale tenuta in data odierna, nella quale il primo cittadino ha espresso tutte le sue perplessità sull’attuale gestione della struttura.

Il confronto sul futuro del teatro antico di Taormina

Un incontro al quale, oltre al sindaco Cateno De Luca, erano presenti la presidente della commissione Angela Scaduto, la dottoressa Daniela Sparacino per il Parco Archeologico Naxos Taormina,  e Giuseppe Palmeri, Capo della Segreteria particolare dell’ assessorato Beni Culturali.“Avevo chiesto la convocazione di una apposita riunione per esprimere il mio disappunto circa l’attuale gestione del teatro antico che non tiene conto delle esigenze della città – ha dichiarato l’esponente di Sicilia Vera -. Taormina piaccia o no oggi ha difficoltà oggettive nell’ospitare e gestire grandi eventi per i quali non si possono garantire i servizi essenziali legati alla tutela del bene storico, il decoro e la sicurezza per i cittadini e la città di Taormina”.

L’esito della riunione

Considerazioni che oggi non sono state condivise. “Per tutta risposta – ha evidenziato De Luca – all’ordine del giorno la commissione aveva semplicemente l’aggiornamento del calendario degli eventi 2023 e addirittura l’inserimento di nuove date. Ovviamente mi sono opposto e ho impedito la trattazione dei punti posti all’ordine del giorno. Non è pensabile sovraccaricare Taormina e il teatro in un periodo, quello di alta stagione, in cui la città è già sold out indipendentemente dai grandi eventi. Inoltre, ho dimostrato che ogni grande evento genera un danno erariale alle casse della regione siciliana perché gli incassi per ogni serata che non superano i 10 mila euro, tre mila euro di canone fisso e il 2,5% sullo sbigliettamento, non coprono i mancati introiti della chiusura anticipata alle ore 17 in coincidenza dei grandi eventi e non coprono i costi delle modifiche del palinsesto che ogni grande evento richiede”.

“Utilizzo teatro non può essere mero affare per impresari”

Ed è proprio il sindaco a fare i conti sulla gestione del teatro antico e sull’impatto che ha sulle casse del comune in provincia di Messina. “Cosa resta a Taormina a margine di ogni concerto? Nelle casse del comune non entra un solo euro, in compenso però dobbiamo fare uno sforzo incredibile per garantire tutti i servizi atti ad assicurare l’ottima riuscita dell’evento. E allora basta! L’utilizzo del teatro non può essere mero affare per gli impresari che invito ad astenersi dal dare pubbliche lezioni di economia turistica al sottoscritto essendo in evidente conflitto di interesse su un tema che non brilla di trasparenza ed imparzialità nell’azione della pubblica amministrazione”.

Convocato tavolo tecnico

Fatto sul quale Cateno De Luca ha chiesto un ulteriore confronto. “Ho chiesto l’immediata convocazione di un tavolo tecnico con l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato al fine di affrontare in maniera risolutiva la questione. La seduta odierna è saltata, Giuseppe Palmieri ne ha preso atto e si è fatto portavoce della mia richiesta presso il competente assessorato di cui è Capo della Segreteria particolare. Neanche il tempo di chiudere i lavori che ho ricevuto la chiamata dell’assessore regionale Scarpinato che ha condiviso i miei dubbi e le mie preoccupazioni. Ci vedremo domenica mattina a Palermo per individuare il percorso da intraprendere per liberare Taormina dal monopolio della gestione del Teatro antico e restituirle il ruolo di protagonista che merita”.

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