Preoccupazione per un bimbo portato in ospedale e giunto in coma nelle mani dei sanitari dell’Osspedale sant’Antonio Abate di Trapani. E’ successo nella giornata di ieri. Il piccolo di due anni, in base ai primi accertamenti,  stava male per avere ingerito droga. I medici del nosocomio trapanese lo hanno stabilizzato, ma le sue condizioni sono rimaste serie per tutto il giorno. Così si è deciso per il trasferimento all’ospedale dei Bambini di Palermo. Qui i medici hanno soccorso e curato diversi casi di piccoli arrivati in overdose da droga.

Prognosi resta riservata

Dopo l’arrivo a Palermo e le prime cure le condizioni sono in miglioramento, ma la prognosi resta riservata. Sull’accaduto sono state avviate indagini che vengono condotte dalla squadra mobile di Trapani e coordinate dalla Procura dei minorenni di Palermo diretta da Claudia Caramanna. Sono stati sentiti i genitori ed eseguite perquisizioni in casa per comprendere l’origine della sostanza che il bimbo avrebbe ingerito.

Ieri altra situazione d’emergenza di natura diversa

Un momento difficile per i bambini del Trapanese. Ieri si era verificata un’altra situazione di emergenza di natura diversa ma  che aveva visto protagonista un altro bimbo con i carabinieri che hanno soccorso la famiglia. Il piccolo era svenuto dentro un’auto imbottigliata nel traffico, con mamma e papà nel panico nel tentativo di raggiungere l’ospedale di Trapani.  L’intervento dei carabinieri si rese necessario a spianare la strada all’auto e consentendo l’arrivo in pochi minuti al nosocomio. Ad operare in questa situazione di emergenza improvvisa i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Trapani. Hanno soccorso una famiglia che cercava con grosse difficoltà di raggiungere l’ospedale per l’emergenza. L’equipaggio dei militari dell’Arma, impegnato nel turno mattutino di perlustrazione, notava l’auto completamente bloccata lungo il corso Piersanti Mattarella. Alla guida un uomo intento a suonare il clacson e il passeggero che, con la mano fuori dal finestrino, gesticolava chiedendo di fare spazio.

L’intervento della pattuglia

L’autista della gazzella, di sua iniziativa, attivava i sistemi di segnalazione con lampeggianti e sirene. In questo modo raggiunta l’auto che cercava disperatamente di farsi spazio nel traffico. I militari hanno notato l’agitazione dei coniugi e soprattutto il bambino privo di sensi in braccio alla madre. Considerata la gravità della situazione i carabinieri decidevano di fare da apripista, permettendo così al bambino di raggiungere l’ospedale nel più breve tempo possibile. In questo modo è stato possibile permettere il soccorso dal personale medico. Nel frattempo i carabinieri aveva anche avvisato telefonicamente il personale del nosocomio del loro arrivo in modo da trovare infermieri e medici pronti ad intervenire.

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