L’azienda Arnas Civico dovrà pagare circa due milioni di euro a 11 ex Pip che lavorano da oltre 15 anni in azienda, senza avere buste paga e con un sussidio erogato dall’Inps. Il giudice della sezione lavoro del tribunale, Paola Marino, ha riconosciuto il rapporto di lavoro subordinato con l’azienda ospedaliera che è stata condannata a risarcire tra differenze retributive, contributi previdenziali e il trattamento di fine rapporto.

I lavoratori fanno parte del bacino della Regione

I lavoratori fanno parte del bacino della Regione che è stato costituito nel 2001. Alcuni hanno iniziato a lavorare dal 2005, altri dal 2003 e qualcuno pure dal 2001. I lavoratori si sono stati assistiti dagli avvocati Giuseppe Emanuele Greco, Michelangelo Girandoli, Manuela Lo Cascio, Ugo Pecoraro, Elisabetta Sabatino. Queste undici sentenze rappresentano, secondo gli avvocati, perché viene riconosciuto il diritto al risarcimento per l’intero periodo senza alcun termine prescrittivo.

Avvocato Greco “Sofferto successo”

“Un successo sofferto, a cui da sempre abbiamo creduto e su cui abbiamo confidato – afferma l’avvocato Greco – che ci vede a fianco di questi lavoratori che da anni subiscono subito le più svariate mortificazioni professionali tra i silenzi delle varie compagini governative che si sono succedute, lavoratori che in silenzio hanno sempre reso la propria opera professionale mettendola a disposizione della collettività. Si confida che tali sentenze e quelle che saranno via via emesse, circa 300 sono gli ex pip assistiti dal medesimo gruppo di avvocati, possano stimolare le istituzioni competenti e tutte le parti interessate al fine di trovare una soluzione e all’auspicata stabilizzazione degli ex pip e di tutti coloro che lavorano nel precariato”.

Precari Covid, siglata intesa per stabilizzazioni dirigenza sanitaria

Indicazioni operative e criteri di priorità specifici per la stabilizzazione dei dirigenti medico-sanitari impegnati nell’emergenza Covid19. Sono i contenuti del protocollo che la Regione Siciliana, attraverso l’assessore alla Salute, ha siglato con i sindacati rappresentativi della categoria a fine maggio.

Il documento si inserisce nella direzione già tracciata dal protocollo per il personale precario che era stato siglato nel marzo scorso accogliendo, sulla base di quel modello, le richieste arrivate dalle organizzazioni sindacali e le indicazioni approvate in materia dalla conferenza delle Regioni in merito al riconoscimento di un percorso differente per la dirigenza.

Come nel caso del precedente protocollo, la stabilizzazione è rivolta al personale reclutato durante l’emergenza Covid19 anche con contratti di lavoro flessibile e anche non più in servizio, e a chi ha maturato o maturerà al 31 dicembre 2024 alle dipendenze di un ente del Servizio sanitario nazionale almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.