“Dall’udienza di oggi a Palermo, dove rischio fino a 15 anni di carcere, sono emerse notizie interessanti: Open Arms aveva rifiutato, anche se non aveva ancora immigrati a bordo, di aiutare Alan Kurdi che lamentava di averne troppi. Poi la ong spagnola veniva assistita in tutti i modi, con continue telefonate dall’Italia, potendo perfino contattare personaggi del calibro di Angela Merkel e Richard Gere. La ong aveva declinato sdegnosamente gli aiuti e i porti di Malta e Spagna, a costo di aumentare i giorni di navigazione: l’obiettivo era sbarcare solo in Italia”. Così Matteo Salvini al termine dell’udienza di oggi nel capoluogo siciliano.

Bongiorno, “Open Arms coccolata e mai abbandonata”

“Oggi è stato dimostrato che Open Arms era al centro dell’attenzione da parte di tutte le autorità, ha ricevuto più volte mail in cui si diceva che se avesse attestato le condizioni di salute i migranti scendevano subito e telefonate in cui i medici dicevano di essere pronti a dare la massima disponibilità. Forse è l’udienza che in assoluto ha fatto emergere in maniera nitida, più delle altre, quanto in realtà la Open Arms sia stata accudita e quasi direi coccolata. Quindi è l’esatto opposto della ricostruzione che fornisce il capo d’imputazione che parla di una nave abbandonata”. Così l’avvocato Giulia Bongiorno, difensore di Matteo Salvini, parlando con i cronisti alla fine dell’udienza del processo Open Arms.

Per l’avvocato Bongiorno dalla testimonianza del fondatore di Open Arms “viene fuori in maniera assolutamente chiara che in realtà Oscar Camps parlava con le autorità europee, contemporaneamente in Italia si pensava alla redistribuzione dei migranti, la Spagna offriva porti, la guardia costiera diceva che potevano scendere se certificavano che stavano male a bordo. Non si capisce perché non sono scesi subito”.

Ed aggiunge “Credo che abbiamo fatto un passo avanti verso la possibilità di dimostrare anche in tempi rapidi quella che è stata la condotta dell’Italia nei confronti di Open Arms Camps nella sua deposizione avrebbe dovuto dire di essere stato abbandonato, ebbene quando ha ammesso davanti a tutti che effettivamente riceveva da parte della guardia costiera continue richieste di disponibilità a farli sbarcare perché era sufficiente attestare le condizioni mediche, significa che una parte del processo è finita. Perché si è sempre detto che Open Arms era assolutamente abbandonata, oggi è stato dimostrato che era al centro dell’attenzione, la nave è come se fosse stata sotto monitoraggio, c’era gli aerei che sorvolavano per dare una mano, la Merkel che chiedeva aiuto a livello europeo, la Spagna disponibile a dare un porto, l’Italia pronta a intervenire se attestano che a bordo stavano male”.

Pm “Acquisire mail Merkel o venga come teste”

“Chiediamo che venga acquisita agli atti la mail di risposta di Angela Merkel alle richieste di aiuto di Oscar Camps, se non sarà possibile è necessario citare l’ex cancelliera tedesca come teste”. Lo ha detto il pm Gery Ferrara rivolgendosi al presidente della Corte prima della chiusura dell’udienza del processo. Nella sua deposizione, Camps, fondatore della ong spagnola, ha rivelato lo scambio di mail con la Merkel consegnando ai giudici le lettere da lui inviate ma non la mail con la risposta ricevuta dall’ex cancelliere tedesco.

Prossima udienza il 7 luglio

La prossima udienza del processo Open Arms, che vede imputato a Palermo il ministro Matteo Salvini, si svolgerà il 7 luglio. L’ha comunicato nell’aula bunker dell’Ucciardone il presidente Roberto Murgia.

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