L’ha scampata, in sede penale, perché è intervenuta la prescrizione ma sarà condannato al risarcimento in sede civile un 68enne siracusano, accusato di maltrattamenti e stalking ai danni della ex moglie, 56 anni, e della figlia.

Le violenze

I fatti risalgono al 2011, in quel periodo, secondo la tesi degli inquirenti, l’uomo avrebbe vessato le vittime, assistite dagli avvocati Antonino Campisi e Antonio Cappello, costringendole a vivere in un clima di paura, intriso di aggressioni fisiche e psicologiche.

Il processo

Le donne, messe con le spalle al muro, decisero poi di andarsene ed a quel punto il 68enne si sarebbe reso protagonista di atteggiamenti molesti e di comportamenti persecutori. Ne nacque un procedimento giudiziario, concluso in primo grado, con una condanna per l’imputato pari ad 8 mesi per alcuni capi di imputazione ma la prescrizione ha successivamente posto fine al processo penale. La vicenda, come sostenuto dagli avvocati difensori delle vittime, avrà, però, un epilogo favorevole in sede civile, come stabilito, del resto, nella sentenza di condanna del giudice di primo grado.

Il dato sul fenomeno

Dai dati della polizia, in un anno, dall’aprile del 2022 al 2023, si sono registrati 218 denunce di codice rosso che comprende varie tipologie: dallo stalking, alle lesioni, dai maltrattamenti in famiglia alla violenza sessuale. Questo il tema della nuova inchiesta della striscia di informazione Sulle strade di Siracusa.

Il fenomeno è in crescita

Dall’osservatorio della Questura, risulta che il fenomeno è in crescita, come spiega la dirigente dell’Ufficio Upgsp della Questura di Siracusa, Giulia Guarino. “E’ in aumento- dice Guarino -ma ciò che è in crescita è l‘emersione del fenomeno, come risulta dai dati in nostro possesso, in particolare negli ultimi due anni”

Violenze senza distinzioni di contesti sociali

Secondo gli agenti di polizia, le violenze sulle donne non hanno una caratterizzazione sociale.  “E’ un fenomeno trasversale dal punto di vista sociale, certo, laddove c’è un degrado sociale il terreno è più fertile per le violenze”