Non era la sua gara, ma era importante esserci. Importante concluderla, importante per la sua squadra, il Cus Palermo, e per rompere il ghiaccio. Gabriele Antibo chiude tra mille emozioni la gara dei 1500 metri alla Finale Oro dei campionati societari in corso di svolgimento allo stadio Vito Schifani – Delle Palme di Palermo.

Davanti ad oltre 2.500 spettatori che hanno riempito le tribune dell’impianto di viale del Fante ed agli occhi attenti di papà Totò Antibo il giovanissimo – appena diciottenne – Gabriele ha chiuso le sue fatiche in ultima posizione gareggiando per la prima volta in questa distanza. Per lui 4’12″11 in una competizione affrontata a viso aperto al cospetto di tanti avversari esperti ed avvezzi alla distanza del chilometro e mezzo.

Non era importante la prestazione in una prova non sua ma rendersi conto di quale fosse l’atmosfera competitiva. Fare esperienza in attesa di crescere nei 3000 Siepi, “coccolato” dai gemelli Ala ed Osama Zoghlami.

Gabriele Antibo ha quindi “pagato lo scotto del debuttante” ed al traguardo tanti applausi per lui anche da parte di tutta la sua famiglia. C’era oltre al papà (alla Gazzella di Altofonte campione d’Europa dei 5000 e 10000 a Spalato nel 1990 e già medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul ’88 nei 10000 metri) anche la mamma, la nonna, il cugino Ivan.

Gabriele Antibo “Ho vissuto con spensieratezza questa gara”

Queste le parole di Gabriele Antibo al traguardo: “Ho vissuto con spensieratezza questa gara. Il tempo darà ragione. Pian piano porterò i risultati. Era la mia prima gara nei 1.500. Non l’avevo neppure preparata. Ho fatto del mio meglio. L’importante era esserci e andrò avanti, senza abbattermi. Papà è sempre orgoglioso anche se non porto i risultati ma lui lo sa. Ho solo 18 anni appena compiuti, papà è contento. Sto preparando i 3000 siepi, ci sono i gemelli Zoghlami che mi stanno aiutando. Mi stanno dando un grande aiuto. Avevo iniziato proprio adesso a prepararli ed è una disciplina che mi piace. Papà mi dà tanti consigli, a volte troppi, ma sono sempre contento di riceverli. Un rimpianto è quello di non avere vissuto le emozioni in diretta delle gare di mio padre. Io sono nato quando lui ha smesso. Sarebbe stato bello viverle”.

Salvatore Antibo “Orgoglioso di lui”

Solo parole di elogio da papà Salvatore Antibo. Un papà felice per il suo percorso scolastico prima che dei risultati in pista. “Sono orgoglioso – sottolinea –. Non doveva neanche correre. Lui si sta preparando per il diploma ed è tra i migliori della classe della classe. Ha sempre 8, 9 ed in matematica ha 10. Si allena una volta al giorno e ancora si deve allenare tantissimo. Gabriele lo vedremo fra tre anni nei 3000 siepi. Dico che non sarà come me, ma lui deve cercare di essere sé stesso. Deve maturare. È un ragazzo sensibile e sente molto la mia ‘ombra’. Ma se vuole fare atletica leggera deve per forza uscire. Oggi Gabriele ha corso i 1500 metri ed ha finito la gara. Ha fatto una gara di sacrificio per il Cus Palermo. Un altro non lo avrebbe fatto. Sono contento di questo e ripeto, orgoglioso del suo percorso fuori dalla pista. Sceglierà lui la facoltà, Ingegneria o Scienze Motorie”.

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