Sui social infiamma la polemica per un video gira a Ribera su piazza Duomo nel quale si vedono, fra gli altri, il sindaco Matteo Ruvolo con fascia tricolore e i componenti del comitato di Pasqua. Un video che sembra essere di festeggiamenti nonostante la zona rossa rafforzata.

Il tutto, è accaduto alla fine della solenne celebrazione della Santa Messa. Sono stati fatti esplodere dei giochi d’artificio con la musica trasmessa da un altoparlante, senza banda.

Indignazione fra i cittadini sui social

L’episodio ha destato non poca indignazione tra i cittadini riberesi e non solo e sui social scoppia il caso. Pochi giorni fa, il Primo Cittadino di Ribera, aveva dichiarato guerra alle “schiticchiate” e alle riunioni familiari minacciando controlli serrati. Adesso è tanta la rabbia della gente che sui social si scaglia contro il sindaco per quella che viene definita “la poca sensibilità dimostrata in questa occasione, nei confronti di chi soffre”.

I messaggi dei cittadini

“Ieri il giorno di Pasqua c’è pure stato un morto di Covid a Ribera ho sentito dire nemmeno un po’ di rispetto e loro a festeggiare vergogna vergogna vergogna” scrive qualcuno.
E ancora. “Signor sindaco, dovreste dare l’esempio come primo cittadino e invece chiude la gente a casa e lei con tutti quelli che le hanno votato a favore si permette di fare questo, è una mancanza di rispetto verso di noi cittadini e verso coloro che stanno soffrendo per il virus. Doveva fare come minimo un minuto di silenzio nel rispetto dei morti per covid19 e non festeggiare con i fiocchi d’artificio”.

“Naturalmente – scrive un altro utente – per fare i botti in piazza ci vogliono i permessi e qualcuno li ha dati?”.
“Vergogna e io ho l’attività e non riesco a sostenere le spese….Che Schifo sono indignata di essere una cittadina riberese”.

Lo stesso sindaco aveva dato raccomandazioni stringenti

Eppure lo stesso Ruvolo, dopo la dichiarazione della zona rossa della sua città, aveva raccomandato ai suoi concittadini il rispetto di tutte le regole da seguire soprattutto durante le imminenti festività.
“Dobbiamo capire – diceva – che dobbiamo festeggiare una Pasqua a casa, con la famiglia ristretta. Dobbiamo capire che per il lunedì di Pasqua non bisogna andare al mare o in campagna, nelle seconde case a festeggiare con ‘schiticchiate’ e scampagnate. Capisco che mancano a tutti questi momenti, siamo tutti stanchi, ma è richiesto un ulteriore sforzo se vogliamo vedere luce in fondo a quel tunnel – aveva chiarito Ruvolo -. Rispettiamo le regole se non vogliamo restare in zona rossa e se vogliamo uscire da questo grave momento. Il richiamo va a chi ha fatto le scorte di alimentari, in macelleria o supermercati, perché ha intenzione di andare a festeggiare fuori dalla città. Non sarà consentito, ci saranno controlli intensificati”.

Il primo cittadino risponde alle polemiche e si scusa

“Su invito del nostro arciprete ieri ho partecipato in veste istituzionale quale primo cittadino, oltre che personalmente come credente, alla Santa messa di Pasqua” fa sapere il sindaco in risposta alle polemiche.

“Sento il dovere morale ed istituzionale di dover chiedere pubblicamente scusa ai cittadini perché il momento che stiamo attraversando impone che non debbano esserci eccezioni. Non si è trattato certamente di una festa, ma semplicemente di pochi attimi di partecipazione emotiva ad una iniziativa del comitato che voleva in buona fede testimoniare l’attaccamento dei Riberesi allo spirito ed alle tradizioni pasquali; comprendo che quanto verificatosi possa essere stato colto in maniera negativa da tanti concittadini che rispettosi delle regole sono rimasti a casa, e soprattutto da quanti oggi stanno vivendo momenti di particolare difficoltà”.

“Invito, infine, – conclude – tutta la cittadinanza ad andare oltre le polemiche, stare uniti e continuare a fare insieme il necessario per superare al più presto l’emergenza”.