“Questa mattina un gruppo di volontari ha estratto dal fondo del mare un gran numero di pericolosissimi ferri, residuati dallo smontaggio parziale di un chiosco, che rendevano non balneabile ed insicuro un tratto di mare di San Leone“. Lo scrive su Facebook l’associazione Mareamico di Agrigento, che ha pubblicato anche un video dell’intervento.

Il video di Mareamico

Il ringraziamento ai volontari intervenuti

“Grazie di cuore a tutti, ma soprattutto al coordinatore dell’operazione, Peppe Vaccaro”, aggiunge l’associazione ambientalista sui social network.

Il relitto dell’ex chiosco Baraonda

Negli scorsi mesi la Procura di Agrigento, il Demanio e la Capitaneria di Porto hanno autorizzato la nuova proprietà ad eliminare il relitto dell’ex chiosco Baraonda, che da anni giaceva abbandonato e vandalizzato sulla spiaggia del viale delle dune, a San Leone. Dal bagnasciuga spuntano resti taglienti, arrugginiti e pericolosissimi per la balneazione.

A gennaio la denuncia

Ferro e legno abbandonato sotto la spiaggia di San Leone era stato già denunciato lo scorso gennaio dalla delegazione di Agrigento di Mareamico attraverso un post su Facebook. “Sul fondale del mare insistono ancora una ventina di ferri e legni, residuati dallo smontaggio approssimativo del locale “oceanomare”, che durante la prossima stagione estiva ricompariranno nuovamente e pericolosamente sulla battigia. Abbiamo allertato la Capitaneria di porto e l’Ufficio del Demanio marittimo”. Ma evidentemente nessuno finora era intervenuto per rimuovere quei pericolosi residui ferrosi dal mare.

Pure una discarica di rifiuti speciali

Non  è la prima volta che l’associazione ambientalista interviene in quel tratto di costa: “A San Leone, in via dei Giacinti, a poca distanza dal mare, il drone di Mareamico – scriveva nel novembre 2020 – ha scoperto una discarica mostruosa. Abbiamo trovato sfabbricidi e detriti provenienti da ristrutturazioni edilizie, mobili rotti, serbatoi in plastica, cucine arrugginite e tanta, tanta, spazzatura! Gli incivili, che hanno creato questa discarica, ora stanno cercando di eliminarla dandogli fuoco”.

 

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