• Intervento di due motovedette della guardia costiera ha evitato il peggio
  • Salvate sull’isola dei Conigli 125 persone a bordo di due barconi, uno dei quali semiaffondato
  • Sono tutte in buone condizioni anche se molti sono in evidente stato di shock
  • Erano rimasti bloccati a causa del mare mosso

Tragedia sfiorata a Lampedusa: 125 migranti a bordo di due barconi, uno dei quali è semiaffondato, sono stati salvati sull’isola dei Conigli, dove erano rimasti bloccati a causa del mare mosso.

Tutte e 125 le persone, tra cui 49 donne e 20 minori, sono salve ed in buone condizioni di salute, anche se diversi si trovano in evidente stato di shock.

Salvataggio complesso della guardia costiera

I migranti sono stati soccorsi da due motovedette della guardia costiera, la Cp 234 e la Cp 319. Il salvataggio è stato complesso a causa delle condizioni del mare (mosso in quelle ore) e ha richiesto l’intervento dei soccorritori marittimi (i rescue swimmer), che hanno raggiunto via mare la costa e hanno proceduto al recupero di tutte le persone.

Nelle ore precedenti, altri sei sbarchi

Sei sbarchi, con un totale di 143 migranti, sono avvenuti la notte scorsa a Lampedusa. Sui primi due barchini intercettati, dalla guardia di finanza, c’erano 36 e 11 tunisini. A ruota, le motovedette delle fiamme gialle e della capitaneria, hanno salvato 17 e 13 tunisini. All’alba è stato intercettato invece un barcone con 55 persone, tra cui 2 minori e 2 donne. I sei diversi gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Pochi giorni fa il ritrovamento di due cadaveri

Nei giorni scorsi, i vigili del fuoco hanno recuperato due cadaveri, in avanzato stato di decomposizione, ritrovati nei pressi di Cala Spugne a Lampedusa. Dovrebbero essere due donne e dovrebbe trattarsi di 2 dei 9 dispersi del naufragio del 30 giugno quando un barchino si capovolse fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione. A portare fino a riva i due corpi sono state le forti correnti marine degli ultimi giorni.

Il naufragio

Il barcone, dopo essersi ribaltato e dopo aver fatto finire in acqua tutti i migranti che vi erano a bordo (7 le donne, una delle quali incinta di 2 mesi, che hanno perso la vita e 46 i superstiti), si è adagiato sul fondo del mare.

Il robot ha individuato relitto

Lo scorso 8 luglio, la nave Dattilo della Guardia costiera che ha fatto immergere un robot sottomarino sottomarino (ROV) in dotazione ai nuclei subacquei, su un fondale di 90 metri, ha localizzato l’imbarcazione e i corpi dei 9 migranti dispersi. Un corpo è stato rinvenuto adagiato all’interno dello scafo, mentre altri otto erano sul fondale adiacente.

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