I carabinieri della stazione di Raffadali, supportati dalla compagnia di Agrigento, hanno eseguito all’alba un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Agrigento nei confronti di 4 soggetti, tre uomini ed una donna, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Il provvedimento giunge al culmine di un’attività d’indagine finalizzata a disarticolare la piazza di spaccio che 5 giovani avevano attivato nella centralissima piazza Progresso.

Spacciatori senza scrupoli

L’attività è stata eseguita, oltre che con le tecniche tradizionali di osservazione e pedinamento, anche con l’ausilio di attività di intercettazioni telefoniche e ambientali e con monitoraggio video dei siti e dei soggetti di interesse investigativo. L’indagine, avviata nei primi mesi del 2019, ha consentito di documentare numerosi episodi di spaccio di droga avvenuti in piazza Progresso, anche nei confronti di minorenni che in pieno giorno si incontravano con gli indagati per procacciarsi lo stupefacente. In questo contesto sono stati acquisiti importanti riscontri probatori, in relazione al sequestro della sostanza rinvenuta nella disponibilità dei vari acquirenti, che sono stati osservati mentre si incontravano fugacemente con i pusher che stazionavano nella piazza per gran parte della giornata.

Parlavano in modo criptico

Le ipotesi investigative sono state puntualmente suffragate anche dalle evidenze investigative scaturite dalle attività di intercettazione telefoniche ed ambientali, dove gli acquirenti e gli spacciatori concordavano telefonicamente le modalità ed i quantitativi di droga da commissionare, utilizzando il classico linguaggio criptico ed ermetico, solitamente adottato da soggetti gravitanti negli ambienti degli stupefacenti. La loro pericolosità sociale è desumibile anche dalla promiscuità della sostanza che erano in grado di procacciare, soddisfacendo richieste sia di cocaina, di hashish, che di marijuana. Contingenza, questa, di particolare allarme considerato che gli indagati avevano praticamente avviato una vera e propria piazza di spaccio in una piccola comunità quale può essere quella di Raffadali.

Gli approvvigionamenti

Nel corso dell’attività a uno degli arrestati sono stati trovati 150 grammi di hashish di ritorno da Palermo, dove si era appena rifornito, mentre altri due sono stati fermati con 20 grammi di cocaina appena acquistati da un fornitore di Favara, nell’agrigentino, che è stato identificato ed è compreso tra i 5 soggetti destinatari della misura cautelare eseguita. Si tratta di un 46enne residente a Favara già noto alle forze dell’ordine per i suoi trascorsi giudiziari in materia di stupefacenti. L’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione. Otto sono state le denunce a piede libero inoltrate alla competente A. G. nel corso dell’attività.

Le altre misure

Analoga misura degli arresti domiciliari è stata inflitta ad altri due soggetti: una donna di 24 anni ed un uomo di 26 entrambi di Raffadali.  Un altro soggetto è stato invece sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune e si tratta di un uomo di nazionalità libica di 33 anni, anche lui con precedenti di polizia e domiciliato a Raffadali, il quale nel frattempo si era allontanato dalla provincia agrigentina trovando rifugio a Roma, nel quartiere di Casal Bertone, presso l’abitazione di alcuni connazionali. L’uomo questa mattina, grazie all’attività informativa sviluppata con i carabinieri della stazione di Roma Casal Bertone è stato rintracciato. Risulta irreperibile al momento un quinto soggetto destinatario anche lui della misura dell’obbligo di dimora.

 

 

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