Resti umani sono stati ritrovati e segnalati, dalla Capitaneria di porto di Lampedusa, ai vigili del fuoco dell’isola che si stanno mobilitando per procedere al recupero. I pompieri si stanno muovendo sia via terra che via mare, con un natante dei vigili del fuoco, per raggiungere Cala Pulcino.

Potrebbe trattarsi dei dispersi nel naufragio del 30 giugno

Quasi sicuramente si tratta di resti di migranti. E sembra verosimile che possa trattarsi – non è ancora chiaro di quanti corpi si tratta – dei dispersi nel naufragio del 30 giugno. Un barchino, allora, si capovolse fra Lampedusa e l’isolotto di Lampione, facendo finire in acqua tutti i migranti che vi erano a bordo (7 le donne, una delle quali incinta di 2 mesi, che hanno perso la vita e 46 i superstiti), si è adagiato sul fondo del mare.

Il robot sottomarino

Lo scorso 8 luglio, la nave Dattilo della Guardia costiera che ha fatto immergere un robot sottomarino (ROV) ha localizzato l’imbarcazione e i corpi dei 9 migranti dispersi. Un corpo è stato rinvenuto adagiato all’interno dello scafo, mentre altri otto erano sul fondale adiacente.

Pochi giorni fa altri 2 cadaveri

Il 4 settembre, due cadaveri in avanzato stato di decomposizione, vennero ritrovati nei pressi di Cala Spugne. A portare fino a riva i due cadaveri furono allora le forti correnti marine. Sul naufragio c’è un’inchiesta della Procura di Agrigento, che ha disposto indagini per individuare gli scafisti e i basisti in Tunisia.

Ieri 204 sbarcati a Messina

Sono 204 i migranti sbarcati ieri notte nel porto di Messina dopo essere stati individuati a bordo di un peschereccio intercettato da motovedette della Guardia costiera a largo della costa ionica calabrese.

L’imbarcazione, che non era alla deriva, era partita dalla Libia. La guardia costiera ha scortato il barcone verso il porto messinese ma per un incendio a bordo si è reso necessario il trasbordo di tutti i migranti su 4 imbarcazioni della Marina. Dopo essere sbarcati al porto di Messina i migrati, tra i quali 34 minori, sono stati soccorsi e rifocillati. Gli adulti sono stati poi trasferiti sulla nave quarantena Azzura, i minori al Cara di Crotone.

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