L’imprenditore Salvatore Moncada, il “re dell’eolico”, è salito sul tetto di uno dei capannoni del suo stabilimento a Porto Empedocle per protestare per una serie di perquisizioni effettuate, nei giorni scorsi, dalla guardia di finanza su indicazione della Procura di Agrigento. Ispezione nate nel contesto di un’attività investigativa che è coperta dal massimo riserbo al momento. Sul posto presenti carabinieri, polizia e vigili del fuoco con il carro-telo e l’autoscala.

Inviato esposto

“L’imprenditore, un mese e mezzo fa circa – hanno spiegato i legali della famiglia Moncada – ha inviato un esposto al ministero della Giustizia, al Csm, al presidente della Repubblica e alla Procura di Caltanissetta per fatti e vicende giudiziarie che sono prive di qualsiasi fondamento, che ha subito e continua a subire. Tre giorni fa ha subito una nuova ‘aggressione’ (il riferimento è alle perquisizioni ndr) da parte di Procura e guardia di finanza. L’imprenditore Salvatore Moncada è esasperato – aggiungono i legali – perché è stato infangato e si continua ad infangare il suo nome, il nome di una persona che ha iniziato a lavorare da quando aveva 12 anni e non ha mai smesso”. Fonti della Procura, intanto, hanno fatto sapere che c’è massima disponibilità ad incontrare, previo appuntamento, l’imprenditore che potrà recarsi negli uffici del quinto piano di via Mazzini da solo o, se è a conoscenza di essere indagato, in compagnia del suo legale.

Procura disponibile all’ascolto

Sulle “pubbliche rimostranze poste attualmente in essere da parte del titolare delle società ‘M Rinnovabili srl’ e ‘Moncada Energy Group’ riconducibili al geometra Salvatore Moncada” la Procura di Agrigento “chiarisce e ribadisce” di “rimanere sempre disponibile ad ascoltare tutte le sue “argomentazioni e ragioni, come per qualsiasi indagato” che, “con l’assistenza o per il tramite dei suoi difensori, riterrà utile esporre a proprio beneficio ed interesse”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal procuratore facente funzioni, Salvatore Vella, sottolineando che resta “ferma la qualità di persona sottoposta ad indagini del geometra Salvatore Moncada” e che “la misura cautelare del sequestro preventivo di somme per oltre sei milioni di euro è stata confermata, in ultimo, anche dalla Corte di Cassazione”.