Nuovo viadotto ammalorato ad Agrigento. “Nella strada statale 189 Palermo-Agrigento, uscendo dalla città, all’altezza di Fontanelle il ponte omonimo risulta ammalorato nel zona di appoggio delle travi nel viadotto”. È la denuncia dell’associazione onlus Mareamico che ha pubblicato foto e video del viadotto Fontanelle.

L’allarme dell’associazione

“Ovviamente – aggiungono i volontari di Agrigento – in questi punti si esercita la massima sollecitazione a taglio che ha determinato lo sgretolamento della compagine esterna del calcestruzzo, facendo saltare il copriferro. Probabilmente questo fenomeno di evidente ossidazione è amplificato dal frequente passaggio delle acque meteoriche mal drenate”.

“Rischio crollo”

“Il permanere nel tempo di questa situazione comporterebbe – sostengono dall’associazione Mareamico di Agrigento – lo sgretolamento di tutta l’area di appoggio, con il possibile cedimento dell’impalcato della SS189. Si nota pure un tentativo maldestro di ripristino, fuori dalle logiche di recupero strutturale. Insomma: tutto è molto pericoloso!”, concludono.

Il video

Le denunce precedenti

Lo scorso giugno intanto è stato riaperto dopo 4 anni, anzi esattamente 1.546 giorni, il ponte Morandi di Agrigento, omonimo dio quello crollato a Genova, chiuso per precauzione nel 2017 per problemi strutturali dopo le denunce dei cittadini e dell’associazione ambientalista MareAmico che ne ha messo in dubbio la tenuta.

C’era chi ne sosteneva addirittura l’abbattimento, come il compianto Sebastiano Tusa, ex assessore regionale ai Beni culturali morto nel disastro aereo del 10 marzo 2019 in Etiopia: sulla base della “evidente invasività dell’opera – dice Tusa – che deturpa il paesaggio della Valle, sia visivamente sia direttamente incidendo con i suoi piloni su aree archeologiche ricche di testimonianze della città antica, si pone il quesito se non sia meglio abbattere del tutto il viadotto. È fuor di dubbio che la sua rimozione darebbe respiro visivo ed una più esaustiva e bella visione della Valle da più punti di osservazione”.

Alla fine però, dopo un lunghissimo dibattito sulla sua riapertura o la demolizione del Ponte, visto il clamore acuito dal crollo del suo “gemello” genovese, sono stati effettuati dei lavori che hanno portato alla ristrutturazione dei piloni e alla riapertura “a metà” del viadotto Akragas.

Aperto infatti solo al traffico leggero in una carreggiata, a doppio senso di circolazione. Sull’altra carreggiata invece i lavori continuano con un investimento di 32 milioni per sistemare gli impalcati.

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