Continua l’impegno di MareAmico Agrigento a tutela dell’ambiente.

L’associazione ambientalista denuncia: “A San Leone, in via dei Giacinti, a poca distanza dal mare, il drone di Mareamico ha scoperto una discarica mostruosa.
Abbiamo trovato sfabbricidi e detriti provenienti da ristrutturazioni edilizie, mobili rotti, serbatoi in plastica, cucine arrugginite e tanta, tanta, spazzatura!
Gli incivili, che hanno creato questa discarica, ora stanno cercando di eliminarla dandogli fuoco”.

A fine ottobre MareAmico aveva lanciato l’allarme sulla paventata volontà di realizzare un centro di recupero di rifiuti pericolosi lungo la costa agrigentina. A Porto Empedocle, in particolare, appena sotto la casa natale di Luigi Pirandello ed a poca distanza dalla Valle dei Templi, si vorrebbe realizzare un impianto di recupero di rifiuti speciali e pericolosi, come il famigerato cemento-amianto.
“Tutto ciò sta accadendo nel completo silenzio da parte delle istituzioni”, dice una nota di Mareamico – delegazione di Agrigento. “Tale impianto preoccupa, sia gli empedoclini che gli agrigentini, visto che il sito scelto è spazzato costantemente dal vento di mare, che spingerebbe le polveri verso le vicine abitazioni.
L’amministrazione empedoclina ha il dovere di studiare ed opporsi a tale scellerato progetto e non attendere il vicino temine del silenzio assenso”.

Ma l’associazione ha anche denunciato alcuni sversamenti che avvengono nell’Agrigentino con l’apertura della campagna olearia. “Stanno uccidendo i fiumi ed anche il nostro mare!.
Ci appelliamo alle Forze dell’Ordine: FERMATELI!”. Questo è il grido d’allarme lanciato da Mareamico Agrigento.

L’associazione ambientalista spiega: “Alcuni imprenditori disonesti del settore oleario abbandonano in natura le proprie acque di vegetazione. Queste acque reflue, derivanti dalla lavorazione dell’olio di oliva, sono 200 volte più inquinanti delle fogne. Sono anni che Mareamico si occupa di questo problema e monitora i fiumi dell’agrigentino che, nei mesi di ottobre e novembre, si tingono di nero. L’immissione criminale di queste acque, gravemente inquinanti, sottrae l’ossigeno ai fiumi ed ai mari e distrugge l’intero ecosistema. Non basta appellarsi a chi non ha scrupoli e continua indisturbato ad inquinare. Non basta far leva sulla coscienza ambientalista. Queste persone non ce l’hanno”.

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