I militari della compagnia carabinieri di Caltanissetta, supportati dall’Arma territoriale di Catania, Canicattì e Mussomeli, dal personale dello squadrone eliportato Cacciatori di Sicilia, dalle unità cinofile di Palermo Villagrazia e di Nicolosi, nonché da una squadra del 12° Reggimento Sicilia, stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 persone accusate di di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

L’indagine

L’indagine ha consentito di disarticolare una presunta organizzazione che secondo le indagini gestiva lo spaccio di stupefacenti nel capoluogo nisseno, nel vicino comune di San Cataldo e a Catania. Le attività hanno avuto inizio a gennaio 2019, a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, affiliato al clan Cappello di Catania, che ha parlato di rilevanti forniture di sostanze stupefacenti provenienti da Catania ed immesse sulla piazza di Caltanissetta.

La figura chiave

In particolare le indagini si sono concentrate sulla figura di Giuseppe Fiume, e del genero Mario Ragusa, entrambi pregiudicati per reati specifici. Il sodalizio, composto prevalentemente da familiari di Giuseppe Fiume, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, si era specializzato nello spaccio di cocaina.

Altre operazioni recenti contro lo smercio di cocaina

Il traffico di cocaina in Siciliaha visto, negli ultimi anni, un forte incremento e con esso le operzione di contrasto. La settimana scorsa una donna, ad esempio, è stata fermata per i controlli anticovid ed è stata trovata in possesso di 400 grammi di cocaina. In carcere è finita una donna di Mazara del Vallo (Tp) M.D.M. di 44 anni fermata nei pressi di Villagrazia di Palermo.

La donna ha detto che si trovava a Palermo prima per trovare la madre, poi la sorella. Evidentemente sono apparse scuse ai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico -Finanziaria di Palermo. Così è scattata la perquisizione dell’auto e dentro sono stati trovati due involucri neri con dentro la cocaina. Sono in corso indagini per accertare dove l’uomo avesse preso la droga. La donna incensurata è stata portata nel carcere Antonio Lorusso di Pagliarelli.

Continua incessante l’azione di controllo economico del territorio della Guardia di Finanza a tutela della collettività ed a contrasto dei fenomeni illeciti che costituiscono spesso – come nel caso del traffico di stupefacenti – una primaria fonte di finanziamento per la locale criminalità organizzata.