C’è un arresto per la sparatoria di ieri pomeriggio a Gela che ha ferito una giovane in circostanze ancora non del tutto chiarite. La polizia del locale commissariato ha individuato il presunto autore che al momento si trova in carcere. Per lui si profila l’accusa di tentato omicidio. Resta a disposizione dell’autorità giudiziaria a cui dovrà chiarire il motivo del suo gesto. Gli inquirenti non sono pienamente convinti del racconto della vittima, raggiunta da un proiettile al braccio fortunatamente di striscio e dunque non è in pericolo di vita.

L’indagine ai primi passi

In questo momento gli agenti stanno battendo sull’ipotesi di reato di un tentativo di omicidio. A restare ferita una ragazza di 24 anni con un colpo di pistola mentre si trovava alla guida di una Fiat Panda in compagnia di un’amica. La giovane, che non è in pericolo di vita, è stata inseguita da uno scooter con a bordo due uomini e raggiunta da un proiettile ad un braccio. La ventiquattrenne, nel tentativo di sfuggire agli aggressori, ha accelerato ma poco dopo ha avuto uno scontro frontale con un’auto. A chiamare il 118 è stato l’automobilista e poco dopo è arrivata anche la guardia di finanza. La giovane è stata trasportata all’ospedale “Vittorio Emanuele” e ricoverata in chirurgia.

Il racconto della ragazza

Come ha raccontato la stessa vittima il proiettile l’avrebbe raggiunta ad un braccio mentre era arrivata all’altezza della stazione ferroviaria ad est del centro abitato. La ragazza ha detto alla guardia di finanza, intervenuta con una propria pattuglia per prima sul posto, che ad aggredirla sarebbero stati in due su uno scooter. Nel tentativo poi di fuggire si sarebbe poco dopo schiantata frontalmente con un’altra auto. Sul posto anche gli agenti del commissariato di polizia.

Indagini a tutto campo

Adesso gli inquirenti stanno provando a ricostruire la vicenda. Al momento non si esclude nulla, e per questo è al vaglio anche la veridicità del racconto della stessa vittima che non sembra essere molto convincente. Al vaglio ci sono anche altre ipotesi, secondo quanto trapela da ambienti investigativi, che però restano sotto strettissimo riserbo.

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