“Per aver saputo creare, attraverso il linguaggio della fantasia, un indissolubile legame tra i personaggi che si trasferisce con immediatezza allo spettatore” con questa motivazione la giuria tecnica e popolare della III edizione del Salus Cinefestival ha deciso di assegnare il premio come miglior cortometraggio in concorso a “Cuerdas” di Pedro Solís García.

Un racconto toccante del legame instauratosi in orfanotrofio tra la piccola Maria e un suo compagno affetto da paralisi celebrale, la stessa patologia di cui soffre Nicolás figlio di Pedro Solís García che si è ispirato al rapporto strettissimo tra il bambino e sua sorella maggiore.

Una rassegna che quest’anno ha visto una partecipazione di numerosi cortometraggi, di cui ne sono stati selezionati solo 20, provenienti non solo dall’Italia ma anche dalla Spagna e Giappone.

Ospite d’onore della sera di gala del Salus Cinefestival al Teatro Rosso di San Secondo di Caltanissetta Giacomo Campiotti regista della seguitissima serie tv “Braccialetti Rossi” e del film “Bianca come il latte, rossa come il sangue” accompagnato da Raffaele Vannoli che nella fiction ha interpretato il ruolo dell’infermiere Ulisse. A dare il benvenuto agli ospiti e al folto pubblico il direttore del Cefpas Angelo Lomaglio e Pier Sergio Caltabiano, che smessi i panni del direttore della formazione del Cefpas almeno per un giorno, ha presentato lo spettacolo serale.
A presentare al pubblico “Braccialetti rossi” un trailer con le storie dei personaggi delle tre serie, una fiction ispirata al libro di Albert Espinosa il quale prima di diventare ingegnere chimico e regista famoso per i suoi testi teatrali, televisivi e letterari, ha subito la sorte di una serie di ricoveri scanditi a tappe regolari a causa del cancro che gli ha tolto una gamba, un polmone e una parte di fegato.

“È un’emozione – ha affermato Campiotti – rivedere queste immagini e i personaggi che nel frattempo sono cresciuti diventando degli uomini e delle donne. Ci siamo avvicinati in punta di piedi con il timore e la paura di affrontare certe realtà considerate tabù raccontando storie vere. Un successo inaspettato che ha sdoganato una serie di problemi lanciando un messaggio positivo, ovvero dietro ai problemi ci sono delle opportunità e dei valori quali l’amicizia che aiutano ad affrontare la malattia e a dare il meglio. Un esempio da seguire come dimostrato da una mamma che mi ha scritto per raccontarmi la storia di suo figlio che grazie alla serie ha superato la vergogna di andare a scuola e a farsi vedere senza capelli, persi a causa della chemio. Non solo ma gli ospedali ispirandosi alla serie hanno cominciato ad aprire i reparti ai cineforum e alle radio libere e a creare dei luoghi di aggregazione per i ragazzi ricoverati”.

Proiettati anche i videomessaggi di alcuni protagonisti di “Braccialetti rossi”: Lorenzo Guidi (Rocco), Mirko Trovato (Davide), Carlotta Natoli (dottoressa Maria Pia), Barty Colucci (infermiere) e Brando Pacitto (Vale).
A consegnare al regista Giacomo Campiotti il premio alla carriere per aver saputo coniugare il cinema ai temi della salute e del benessere il direttore del Cefpas Angelo Lomaglio.