Quantificare i danni subiti ogni anno dalle imprese insediate nell’area di Pantano d’Arci a causa di allagamenti, incendi, disservizi idrici,  micro-interruzioni nell’erogazione dell’energia elettrica,  disagi che colpiscono il comprensorio industriale  con puntuale regolarità.

E’ l’obiettivo dell’indagine avviata da Confindustria Catania tra le imprese associate,  in vista degli incontri programmati nei prossimi giorni dall’associazione con i vertici istituzionali del territorio per sollecitare l’attivazione di misure di contrasto al degrado dell’area.

“Gli allagamenti provocati dalle piogge delle scorse settimane hanno messo in ginocchio l’intera zona industriale catanese – spiega il vice presidente vicario di Confindustria Catania, Antonello Biriaco  – ma si tratta solo dell’ultimo grave episodio di una catena di disservizi che incidono sempre più pesantemente sulla produttività e sui volumi di fatturato delle nostre aziende.  Da decenni siamo penalizzati da uno stato di abbandono che scoraggia  le attività economiche  e  mette a rischio l’incolumità delle persone.  Ma oggi un cambio di passo  è possibile. Sono disponibili risorse  per investimenti pubblici che possono stimolare la riqualificazione  strutturale  dell’area. I patti per la Sicilia e per Catania sono un’ importante occasione per scuotere l’economia.  Al nuovo Prefetto di Catania, col quale siamo certi sarà avviata una nuova stagione di collaborazione,  rappresenteremo l’urgenza di interventi sul fronte della sicurezza,   focalizzando l’attenzione sulla necessità di avviare una ricognizione immediata dei capannoni  abbandonati, che spesso diventano ricettacolo di materiale pericoloso”.

“Analogamente,  l’incontro programmato a breve con l’assessore regionale alle Attività produttive Maria Lo Bello – conclude Biriaco – servirà a fare il punto sulle proposte da mettere in campo per restituire dignità ad un’ area industriale, quella catanese,  che da sola produce il 15% del Pil manifatturiero della Sicilia”.

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