La Polizia di Stato di Catania ha arrestato Giovanni Alfio Di Martino, 29 anni,  per i reati di detenzione ai fini di spaccio di cocaina e crack, detenzione illegale di armi comuni da sparo, detenzione abusiva di munizionamento ed evasione.

I “Falchi” della Squadra Mobile hanno predisposto un articolato servizio di monitoraggio di Di Martino, soggetto noto in quanto più volte arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.

L’operazione nasce dal forte sospetto che il pregiudicato avesse architettato un modo per continuare la propria attività illecita riuscendo però ad eludere i controlli delle Forze dell’Ordine. La particolare conformazione dei luoghi all’interno del quartiere San Cristoforo ha imposto agli operatori della Squadra Mobile la necessità di dislocare personale sui tetti del quartiere in maniera tale da poter capire quali fossero i movimenti dell’obiettivo.

Il sospetto ha avuto riscontro nel momento in cui Di Martino ha temporeggiato nell’aprire agli operatori che hanno bussato alla sua porta per procedere ad un normale controllo; l’uomo infatti nel frattempo attraverso una serie di passaggi creati ad hoc tra la sua abitazione ed alcuni edifici abbandonati è entrato in una terrazza sopraelevata del quartiere e ha consegnato a due persone una busta voluminosa indicando a questi ultimi un luogo ricavato artificialmente al di là di un muro dove nasconderla.

Tutta la scena però veniva osservata dai poliziotti dislocati sui tetti. Dopo avere effettuato l’operazione, l’uomo è ritornato in casa aprendo tranquillamente la porta dell’abitazione convinto di averla fatta franca. I “Falchi” hanno proceduto quindi alla perquisizione dell’abitazione e hanno fatto irruzione nella terrazza provocando la fuga dei complici dell’uomo i quali però non sono riusciti a disfarsi della busta ricevuta pochi minuti prima.

Trovati 50 grammi tra crack e cocaina suddivisa in diversi involucri, un bilancino di precisione, tre fucili, di cui uno a canne mozze, un revolver a tamburo calibro 38, 65 cartucce di vario calibro e oltre cinquemila euro in contanti.

L’uomo è stato dunque tratto in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, tradotto in carcere in attesa dell’udienza di convalida. Accertamenti sono in corso per confermare la provenienza delle armi e per verificare se siano state utilizzate in recenti episodi criminosi.