Prima l’incidente all’atleta catanese Vincenzo Tomasello che durante un allenamento per l’Iron Man in programma a Barcellona a causa di una buca è rimasto ferito candendo dalla bicicletta, poi l’allagamento di una strada per una fuoriuscita delle acque da uno dei canali di scolo.

Sono solo gli ultimi episodi avvenuti nella Zona industriale che resta una delle aree più pericolose e al tempo stesso più abbandonate di Catania.

In questi mesi sono in tanti ad avere segnalato disagi ed anche la commissione ha organizzato conferenze dei servizi, tavoli tecnici e sedute itineranti con imprenditori, tecnici, esperti, commercianti e residenti della zona per fare emergere le criticità.

Appuntamenti che hanno sempre rimarcato la necessità di intervenire immediatamente con un piano di lavoro nel breve, medio e lungo periodo per ridare sicurezza e decoro in un sito vasto quanto una cittadina di medie dimensioni.

Il totale disinteresse di tutte le istituzioni preposte è assolutamente allarmante e la chiusura temporanea della zona compresa tra la Quinta e la Quindicesima strada, nei giorni scorsi, non ha fatto altro che causare problemi e disagi alle tante imprese che utilizzano il traffico su gomma per gestire il viavai di materiali e personale”, dice il presidente della commissione Salvatore Tomarchio.

Dopo l’allagamento l’amministrazione ha disposto un intervento per far fronte all’emergenza, che secondo Tomarchio “è un segnale ben preciso che qualcosa, rispetto al passato, è cambiato. Ciò però non può bastare per la zona industriale”.

Adesso a preoccupare è il rischio incendi: “Già l’anno scorso – ricorda Tomarchio – l’area fu vittima di un vasto rogo che bloccò il flusso veicolare per alcune ore. Palazzo degli Elefanti e l’Irsap devono fare tesoro di queste esperienze ed agire subito per fare in modo che simili casi possano ripetersi ancora nelle prossime settimane”.