Singolare protesta a Catania da parte di numerosi cittadini del Comitato Reddito-Casa-Lavoro contro i provvedimenti che riguardano la distribuzione dei buoni spesa. Un telefono gigante, un simbolo inequivocabile, quello lasciato questa mattina davanti la porta, chiusa, dell’assessorato di via Dusmet. Avevano promesso battaglia se non fossero stati ascoltati, e così ad una settimana dalle richieste di incontro arriva la decisione: una manifestazione pubblica e di massa, sempre con distanziamento, lunedì 25 maggio.

“Non rispondere è parte del problema, per questo abbiamo consegnato simbolicamente questo telefono – afferma Simone del comitato -. Lunedì scorso, con una protesta, una rappresentanza di famiglie escluse dal sussidio aveva chiesto un incontro con l’assessore ma ad oggi nessuna risposta è stata ricevuta”.

Secondo il Comitato Reddito-Casa-Lavoro, il problema riguarda decine di migliaia di famiglie in reale emergenza che, per la scarsità dei fondi o per ritardi nel pagamento della cassa integrazione, ad oggi non hanno ricevuto nessun aiuto. “Non vogliamo fare assembramenti e non vogliamo morire di Covid, ma non vogliamo morire nemmeno di fame” avevano affermato la settimana scorsa le persone riunitesi davanti il portone di via Dusmet. Avevano portato una lista di 5 richieste sui Buoni Spesa, alcune anche facilmente attuabili, che speravano venissero prese in considerazione dall’amministrazione comunale.

“Sappiamo che ogni comune ha ampi margini di manovra sulla gestione dei fondi destinati a questi aiuti e pertanto non possiamo che chiedere delle modifiche, come già successo in altre città – continua il comitato -. Non ci possiamo rassegnare perché qui c’è in ballo la sopravvivenza, la possibilità di non finire a vivere sotto un ponte” dichiarano le famiglie”.

Intanto il comitato non ha intenzione di abbandonare la protesta. “Se non ci saranno novità in merito all’incontro – dice Comitato Reddito-Casa-Lavoro -, l’appuntamento, per gli esclusi dal sussidio, è quindi lunedì prossimo, 25 maggio, alle ore 10, davanti al portone, ancora chiuso dell’assessorato alle Politiche sociali, per una manifestazione di massa nella speranza di essere ascoltati”.