Ha scosso l’intera comunità di Paternò, in provincia di Catania, il videoclip del cantante neomelodico “Scarface”, al secolo Leonardo Zappalà, che inneggia agli atteggiamenti tipici mafiosi. Dalla “punciuta” – il patto che fanno i mafiosi quando entrano nell’organizzazione – allo spaccio di droga. L’artista Zappalà è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di istigazione a delinquere.

Come riporta il Giornale di Sicilia, proseguono le indagini dei carabinieri su Scarface. Il suo video, inneggiante a Cosa Nostra, è diventato virale sul web. L’iniziativa della Procura di Catania è nata dopo la denuncia del sindaco di Paternò Nino Naso, poiché il videoclip musicale sarebbe stato girato nella sede del Centro operativo misto del Comune e all’esterno dell’auditorium di un istituto comprensivo. Il questore di Catania, Mario Della Cioppa, aveva anche emesso un avviso orale nei confronti del cantante neomelodico Leonardo Zappalà.

È la società civile che reagisce dopo il video choc. Sono diverse le associazioni della città catanese che si sono schierate contro il cantante Zappalà. Associazioni, movimenti e singoli cittadini che rientrano nel comitato civico “Paternò… Si Cura” hanno scritto una lettera aperta alla città, in cui si specifica che non bisogna solo limitarsi all’indignazione ma lavorare per dare vita a una proposta operativa, cominciando a dare «risposte concrete e a lungo termine a questi fenomeni.

“Colpisce vedere protagonisti di questo episodio e di questo messaggio negativo – si legge nella lettera – diversi giovani nostri concittadini, che dovrebbero rappresentare il nostro futuro, oltre che il nostro presente. Riteniamo che sia arrivato il momento in cui non si può più rimandare una riflessione collettiva, che coinvolga tutti i soggetti della città, dentro e fuori le istituzioni». Secondo il coordinatore del Comitato è necessario costruire un «tavolo di confronto, dialogo e proposta per analizzare seriamente, insieme, la situazione, provando a trovare delle soluzioni che comincino ad aggredire il problema alla radice e, soprattutto, tracciare delle politiche strategiche educative e culturali cittadine efficaci e con obiettivi a medio e lungo termine”.

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