Una storia di immenso ed ininterrotto amore, nonostante la morte. E’ quella dei fratelli catanesi Pietro e Salvatore Crisafulli. Di quest’ultimo, conosciuto come il ‘Terry Schiavo italiano’, o l’”Anti-Welby”, BlogSicilia vi ha parlato più volte nel corso degli anni.

Salvatore Crisafulli è deceduto il 21 febbraio del 2013, aveva 48 anni, 10 dei quali trascorsi completamente immobilizzato, incapace di comunicare se non attraverso gli occhi e lo sguardo.
Salvatore, vittima di un terribile incidente stradale, viveva da “locked-in”, praticamente imprigionato nel proprio corpo. Eppure dal suo letto, ha condotto una dura battaglia per il diritto alle cure alternative, l’assistenza domiciliare, la dignità dei disabili.
Salvatore, nonostante la sua condizione, era follemente innamorato della vita.
Con il fratello Pietro aveva fondato la onlus Sicilia Risvegli, impegnata a sostegno dei familiari dei malati in coma o affetti da gravi malattie neurodegenerative.

Adesso alla vita di Salvatore Crisafulli è dedicato un film “La voce negli occhi”, diretto dal regista palermitano Rosario Neri e interamente autoprodotto dai familiari di Salvatore.
Il titolo è emblematico della straordinaria vicenda umana di questo paladino della vita. Dopo l’incidente che lo aveva coinvolto, i medici non avevano dato alcuna speranza a Salvatore, ritenendo che fosse in come vegetativo. Erano stati la mamma Angela e il fratello Pietro, con il passare del tempo, a rendersi conto che Salvatore comprendeva quanto gli accadeva intorno.
Quando all’uomo era stato fornito un sintetizzatore vocale, aveva svelato la verità: nonostante i medici credevano che fosse ormai del tutto incosciente per i gravi danni cerebrali riportati, in realtà Salvatore sentiva e vedeva tutto. Le sue lacrime, non erano un riflesso incondizionato, ma piccoli sos che l’uomo lanciava per far capire che c’era, che era vivo.

Da lì era iniziata la sua lotta in favore dei malati gravi e contro l’eutanasia. La vita è troppo preziosa per rinunciarvi, e Salvatore lo sapeva bene.
Accanto a lui, in tutti questi anni, Pietro, che non lo ha mai abbandonato un minuto. Salvatore non c’è più ma nessuno potrà mai dimenticarlo, soprattutto chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.
Il suo caso aveva scosso la comunità scientifica internazionale, mettendo in discussione i parametri che delimitano la vita e la morte, e le questioni relative alla volontà dei disabili gravi.

La pellicola racconta la sua incredibile storia partendo proprio dal rapporto privilegiato con Pietro, che ultimate le fasi di registrazione, si dice stanco per l’impegno emotivo che l’opera ha comportato, dove lui recita nei panni di se stesso.

“Il titolo del film – dice a BlogSicilia – non poteva che essere questo. La voce di Salvatore erano i suoi magnifici occhi scuri con i quali ci faceva capire tutto, l’amore e la riconoscenza per noi familiari, il suo attaccamento alla vita. Non c’è giorno che non pensi a mio fratello, lui mi ha lasciato una missione da compiere ed io voglio riuscirci”.

Il progetto di Salvatore e Pietro era infatti quello di costruire un centro risvegli nel Catanese che potesse ospitare pazienti con una diagnosi di coma. C’è anche un terreno dove dovrebbe sorgere la struttura, donata generosamente da una famiglia di Trecastagni, ma bisognerà trovare i fondi per realizzarla.
La pellicola servirà anche a questo. Un progetto ambizioso e coraggioso anche se Pietro non nasconde un po’ di amarezza.

“Sebbene il film – racconta ancora a BlogSicilia – sia ambientato a Catania, a Milano, in Toscana ed in Austria è stato interamente girato in Sicilia. Per questo ho interpellato la Regione e diversi Comuni per ottenere una compartecipazione alle spese, ma le istituzioni sono state vergognosamente assenti. A loro la storia di Salvatore forse non interessa, ma so bene che la pellicola rappresenterà uno schiaffo per la comunità scientifica e per quei medici che non ritengono prioritario l’interesse del malato”.

Salvatore continua ad essere la stella che illumina i passi di Pietro. “Ho contattato io il regista – commenta – ed ha subito accettato. Sembra che ci abbia fatto incontrare Salvatore, tra di noi è nata subito una grande sintonia umana e professionale”.

La pellicola, che abbraccia un arco temporale di quasi quaranta anni, inizia riportandoci nella Catania del 1975, anno in cui Pietro e Salvatore, figli di genitori separati, vengono portati in collegio. Crescono insieme, quasi in simbiosi. Poi diventano adulti, si sposano ed ognuno intraprende la propria strada, senza mai perdere di vista l’altro. Quando Salvatore è costretto a letto, Pietro che nel frattempo si è trasferito in Toscana, torna in Sicilia per assisterlo, e non lo lascerà più sino alla morte.
Insieme incontreranno centinaia di disabili con le loro famiglie, aiutandoli a sentirsi meno soli, dando voce a chi cerca di tutelare i propri diritti, facendo capire, soprattutto alle istituzioni, che i malati non sono cittadini di serie B, e necessitano di tutto, tranne proclami e belle parole.

La sceneggiatura della pellicola, che ha una durata di un’ora e 40 minuti, sottotitolata in inglese, è stata scritta dal regista ed è tratta da “Con gli occhi sbarrati”, il libro sulla storia di Salvatore pubblicato qualche anno fa da Pietro e la giornalista Tamara Ferrari. La colonna sonora del film è stata realizzata da Andrea Ferrante, allievo di Ennio Morricone.

“Sono molto soddisfatto – conclude Pietro -. Durante le riprese sentivo forte la presenza di Salvatore, sebbene io non sia credente. Sul set ho pianto, in fondo ho ripercorso il calvario che abbiamo vissuto insieme”.

Le scene finali del film sono state girate proprio nella casa dove Salvatore si è spento, che adesso è stata venduta. E’ stato Pietro a volere che i luoghi fossero autentici.

Salvatore bambino è interpretato da Orazio Campagna, adulto da Carmelo De Luca.
Pietro bambino è Karim Anselmi, Jonathan Crisafulli lo interpreta nelle scene relative agli anni Ottanta. A Maria Maugeri il ruolo della tenace mamma Angela.
Tra gli altri interpreti Giovanni Gagliano, Francesca Tropea, Agata Reale, Rosalba Bologna, Enzo Campisi, Maurizio Bologna, Giuseppe Santostefano, Domenico Crisafulli.

Pietro Crisafulli e Rosario Neri stanno attualmente valutando tramite quali canali distribuire la pellicola.

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