• Nuova eruzione dell’Etna, nube vulcanica alta 4 chilometri e mezzo.
  • Cenere su Catania e Trecastagni.
  • Coldiretti denuncia danni alle colture.

Ieri sera, sull’Etna, è cominciata una nuova attività esplosiva al cratere di sud – est e si è prodotta una fontana di lava. L’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-OE) ha spiegato che la nube eruttiva si disperde in direzione sud – est.

È stata, inoltre, segnalata la caduta di cenere su Catania e Trecastagni. La fontana di lava è cessata poco fa, intorno alle 9, ma l’attività esplosiva, che ha prodotto una nube vulcanica alta circa 4,5 chilometri, permane.

Continua, comunque, il progressivo decremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, pur mantenendosi ancora su valori alti. Numero e ampiezza degli eventi infrasonici rimangono elevati. I dati delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano significative variazioni rispetto alle ore precedenti.

La Coldiretti, in una nota, ha affermato: «Si allunga il conto dei danni dopo oltre un mese di spettacolari eruzioni dell’Etna che hanno riversato cenere e lapilli nelle campagne, dove sono stati danneggiati vivai di piante e fiori, ortaggi cosi’ come gli agrumi, graffiati dalla potenza della sabbia».

«Nelle campagne – continua la nota – è calamità con danni spesso irreparabili alle coltivazioni, ai quali si aggiungono i disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo o alla pulizia delle strade rurali».

«In molte zone – ha concluso l’associazione – la terra è stata sommersa da una coltre nera. Per pulire le strutture e le coltivazioni serve tempo, acqua e quindi l’impiego massiccio di manodopera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano e quindi bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi anche gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc».

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