In certi momenti ci vuole calma e sangue freddo e solo i campioni possono averla. Francesco Lodi è un campione assoluto e non poteva che essere lui a incaricarsi di battere un calcio di rigore a due minuti dalla fine di una partita complicatissima. Il rigore decisivo che regala al Catania il vantaggio e i tre punti nella sfida contro l’Andria. Una partita che sembrava stregata e che, invece, si è sbloccata nei minuti finali. Terza vittoria consecutiva per il Catania che, adesso, comincia a far sul serio.

LA PARTITA. Lucarelli, che sconta la seconda giornata di squalifica,  sceglie, per dieci undicesimi la stessa formazione che ha battuto il Francavilla. Unica differenza la presenza dal primo minuto di Russotto, comunque decisivo in Puglia. L’avvio del Catania è quello di chi ha un solo obiettivo: vincere. Rossazzurri spinti da una presenza più che massiccia del pubblico: il Massimino dei tempi migliori per provare a riportare in alto il Catania.

Nove minuti e arriva la prima occasione per il Catania: Russotto serve Curiale in area di rigore, l’attaccante conclude verso la porta, ma il numero uno dell’Andria, Maurantonio, si supera. Sul successivo calcio d’angolo, Bogdan di testa sfiora il palo.In campo c’è anche l’Andria: Minicucci, al volo, mette i brividi a tutto lo stadio. L’avvio spettacolare della gara, lascia spazio a minuti non particolarmente brillanti. A provare a cambiare marcia ci pensa Russotto, azione persona e conclusione di sinistro parata da Marcantonio.

Formazione rognosa e ben messa in campo, l’Andria, che riesce a chiudere tutti gli spazi al Catania. Si arriva così all’intervallo sullo 0 a 0. Nella ripresa riparte l’assedio del Catania: l’Andria mette le barricate e tenta di colpire in contropiede. E proprio sugli sviluppi di una ripartenza, per pochissimo, i pugliesi non passano: a salvare il Catania ci pensano Pisseri prima e la traversa poi.

Bisogna cambiare qualcosa e il Catania in panchina ha l’imbarazzo della scelta: escono Aya, Curiale e Biagianti, in campo Ripa, Di Grazia e Mazzarani. Si cambia anche modulo: dal 3-5-2 iniziale al 4-3-3. Russotto viene atterrato in area: per tutti è rigore, meno che per l’arbitro Schirru. Il Catania attacca praticamente con tutti gli effettivi e l’Andria azzanna in contropiede: Scaringella si divora il gol dell’1 a 0.

I minuti passano e il Catania non sfonda: Lodi inventa per Marchese che in spaccata non trova la porta. Croce, appena entra, sfiora il palo con un tiro a incrociare. Entra anche Esposito dopo un palo di Mazzarani che, comunque, sarebbe stato fermato per fuorigioco. Si gioca con il cuore nei minuti finali, senza schemi e senza tattica.

A due dalla fine l’azione della svolta: Lodi, su punizione mette un pallone, in area di rigore, l’arbitro vede una spinta e assegna il calcio di rigore. Il numero 10 si incarica di battere e realizza il gol che sblocca una partita difficilissima. 1 a 0 Catania e Massimino in delirio assoluto. Certe partite e certi campionati si vincono anche così.

Ma non è finita perché l’arbitro assegna ben 7 minuti di recupero, sacrosanti a dir il vero per le numerose perdite di tempo dell’Andria. Il Catania resiste e batte i pugliesi 1 a 0. Rossazzurri che vincono la terza partita consecutiva e, insieme al Lecce, tallonano la capolista Monopoli.