Sofferenza e sudore. Il Catania non avrà giocato benissimo nel derby contro il Siracusa, ma l’impegno dei giocatori, questa volta, non è mancato. A decidere la sfida contro gli aretusei è un gol di Curiale nel secondo tempo: un gol che arriva dalla panchina e anche questo rappresenta un segnale importante per il proseguo del campionato. Il Catania può crederci ancora nonostante la vittoria del Lecce in casa dell’Akragas: rimangono 7 i punti di distacco dai salentini che hanno giocato una partita in più.

LA PARTITA. Il Catania torna in campo a due settimane dalla debacle di Monopoli, due settimane in cui è successo di tutto, ma in realtà non è successo nulla. Lucarelli, salvato in extremis dall’esonero, sceglie ancora una volta il 3-5-2 con Ripa e Barisic in avanti. 4-2-3-1 per il Siracusa di Paolo Bianco con l’ex Tino Parisi sulla trequarti.

Prima occasione per il Catania dopo 3 minuti: cross di Lodi e colpo di testa alto di Aya. Fuoco di paglia perché poi la partita si spegne per lasciare spazio al nulla e al nervosismo: tangibile quello dei giocatori del Catania, in campo consapevoli di dover vincere a tutti i costi a causa delle vittorie di Lecce e Trapani.

Intorno alla mezz’ora si rivede il Catania: cross di Barisic e colpo di testa di Francesco Lodi che finisce fuori e non di poco. Il pubblico comincia a rumoreggiare sperando di poter assistere ad uno spettacolo migliore. Mugugni che precedono l’azione in cui Ripa, sempre di testa, si divora il gol del vantaggio. Prima dell’intervallo il Catania prova a farsi vivo dalle parti di Tomei: la palla dell’1 a 0 passa ancora una volta dalle parti di Ripa che si ripete e sbaglia un gol praticamente fatto a due passi dalla porta. Si chiude la prima frazione tra i fischi del Massimino con il pubblico indispettivo per la prova opaca dei rossazzurri.

In avvio di ripresa Catania vicinissimo al vantaggio: punizione pregevole di Lodi e parata, altrettanto spettacolare, di Tomei. Segnali di vitalità da parte del Catania che, però, continua a sbagliare gol davanti alla porta con Ripa. Ci prova anche Semenzato, dal limite dell’area, ma non trova la porta. E’ comunque un Catania più convinto, quello del secondo tempo, dinanzi ad un Siracusa che, invece, non ha nemmeno provato a giocare. Lucarelli gioca la carta Di Grazia e il numero 23 ci prova con un tiro a giro non troppo preciso.

Nel Siracusa entra in campo un altro ex, Caetano Calil, svincolato e tesserato dagli aretusei solo qualche giorno fa. Nel frattempo, sul tiro di Catania, un difensore rossazzurro per poco non batte Pisseri nel tentativo di deviare il pallone. Lucarelli sostituisce Ripa con Curiale e, questa volta, ci vede benissimo: Lodi serve un pallone perfetto al numero 11 che tocca il suo primo pallone e lo spinge in rete con un tocco sotto. Vantaggio meritato per il Catania: una rete che ha il sapore della fine di un incubo.

La reazione del Siracusa non è poi così veemente e il Catania riesce a difendersi: dopo 5 minuti di recupero i rossazzurri ritrovano il successo e, forse, anche il sorriso.