Tre specialisti, un chirurgo ginecologico, un anatomo patologo e un oncologo insieme in sala operatoria, senza in realtà esserlo. L’utilizzo delle nuove tecnologie è fondamentale per una migliore diagnosi: nuove medicine, nuovi macchinari, nuovi strumenti, ma anche e soprattutto maggiore possibilità di collaborazione tra gli specialisti. Un salto nel futuro, andato in onda, è proprio il caso di dirlo, all’Ospedale Cannizzaro di Catania durante un congresso dedicato all’aggiornamento in ginecopatologia, coordinato dal dott. Filippo Fraggetta ( direttore Anatomia Patologia – AO Cannizzaro Catania ).

E in onda durante i lavori del congresso è andato, live dalla sala operatoria, un intervento chirurgico del prof. Paolo Scollo (Ginecologia e Ostetricia Dipartimento Materno Infantile AO Cannizzaro Catania ) che ha dato la possibilità agli anatomo patologi, in particolare al Prof. Gian Franco Zannoni ( Dipartimento di Anatomia Patologica Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma)  e agli oncologi presenti in sala, tra cui la Dott.ssa Giusy Scandurra ( Oncologia Medica Ginecologia Oncologica -Dipartimento Materno Infantile AO Cannizzaro Catania ), di confrontarsi e di effettuare in tempo reale una valutazione. E’ la prima volta che questo succede in Italia e, in questo senso, l’Ospedale Cannizzaro e il reparto di Anatomia Patologica si pongono come precursori di una modalità di lavoro che potrebbe e dovrebbe diventare di routine. Perché condividere, nella medicina come nella vita, è certamente meglio rispetto al ‘tenere per se’.

“Si tratta di una grande opportunità – spiega il dott. Fraggetta – quella di poter discutere casi a distanza come abbiamo fatto oggi, la possibilità di poter condividere la diagnosi estemporanea a distanza. Per esempio un intervento effettuato a Catania, con la diagnosi o il parere del patologo, invece, effettuata in tempo reale da Roma o da qualsiasi altra città. Il nodo cruciale è credere nell’innovazione tecnologica”.

E sotto questo punto di vista, ovvero quello tecnologico, l’Ospedale Cannizzaro di Catania e, in questo caso, il reparto di Anatomia Patologica diretto dal dott. Filippo Fraggetta si pongono ai primi livelli italiani.

“Quello a cui abbiamo assistito oggi – dichiara il prof. Zannoni – lo dobbiamo definire il presente. Il presente di Catania e dell’Ospedale Cannizzaro. In questo senso il dott. Fraggetta è partito per primo e deve e sarà seguito. Si tratta di un esempio che funziona: riduce la solitudine e aumenta quelli che poi sono i benefici del paziente, se è vero che può essere esaminato a distanza senza la necessità di muoversi. Per Catania è il presente, per molti altri centri deve essere un futuro percorribile”.

La proiezione live dell’intervento ha coinvolto i partecipanti al congresso: tutti, infatti, hanno partecipato in tempo reale alla diagnosi.

“Oggi abbiamo scritto una piccola pagina di storia – ha detto la dott.ssa Giusy Scandurra – perché il confronto è da sempre fonte di novità e di beneficio per tutti, ma soprattutto per le nostre pazienti. Potersi confrontare in maniera dettagliata con l’anatomo patologo, con chi poi in realtà analizza la parte in causa, è fondamentale per l’oncologo che, poi, dovrà andare a gestire tutta la situazione dopo la prima diagnosi”.