Un libro interessante ed appassionante che certamente farà scoprire ai lettori aspetti inediti dell’Etna. Gabriele Mulè, ne “Il Vulcano di Enea”, conduce una rigorosa indagine storica, fatta di ricerche e collazione di fonti inedite, su un viaggio favoloso: il Grand Tour che portò tre gentleman inglesi a sfidare la fortuna, veleggiare verso la Sicilia e scalare fino in cima l’Etna, per la prima volta, mentre esplode in cielo la sua furia nel corso della grande eruzione del 1766.

Il libro sarà presentato a Palermo il 24 maggio alle ore 17:30 presso la Biblioteca centrale della Regione siciliana A.Bombace. Dopo i saluti del direttore della biblioteca Carlo Pastena, interverranno: Rita Cedrini, antropologa, già docente di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Architettura di Palermo, autrice di oltre 130 saggi e diversi libri tra cui Nei panni siciliani. Vestiario dal Seicento al Novecento (con Franz Riccobono) e Repertorio delle dimore nobili e notabili nella Sicilia del XVIII secolo (con Giovanni Tortorici Montaperto); Marcella Croce, scrittrice e viaggiatrice, già docente di italiano all’Università di Isfahan (Iran) e all’Università Ritsumeykan di Kyoto (Giappone), autrice, tra gli altri, di Oriente e Occidente. Viaggiare per raccontarlo e L’anima nascosta del Giappone. Modererà Marina Turco, giornalista, responsabile delle news del TGS.

Lettere, diari di viaggio, acquerelli e uno stupendo quadro ad olio del celebre pittore Bampfylde, redatti tra il 1765 e il 1767, sono i documenti inediti messi in luce da Gabriele Mulè, architetto e studioso di Storia del Giardino e del Paesaggio, ne Il vulcano di Enea, in libreria per i tipi di Bonfirraro. Riemerge dai documenti storici ritrovati dallo studioso negli archivi di mezzo mondo (USA, Gran Bretagna, Sudafrica, Italia), il favoloso e dimenticato exploit che portò, tra il 19 e il 20 giugno 1766, per la prima volta, tre gentiluomini inglesi fin sulla cima dell’Etna nel corso di una grande eruzione.

Rigorosa indagine storica e taglio narrativo si intrecciano in una ricostruzione avvincente che mette a nudo il Grand Tour di William Benson Earle (1740-1796), Henry Penruddocke Wyndham (1736-1819) e Sir Thomas Worsley (1726-1768), dipingendo l’affresco del grande viaggio alla volta dell’Italia, sotto il segno della descrizione evocativa di luoghi, opere d’arte, persone. Earle, Wyndham e Worsley, uomini realmente esistiti, compagni di viaggio, ne Il vulcano di Enea dialogano tra loro con le loro stesse parole, tratte dai diari originali, trasmettendo intatta la stanchezza e la frustrazione, la fame ed il freddo, l’eccitazione ed il brivido, il senso profondo del mistero e del pericolo vissuti nella dimensione straordinaria del loro viaggio.

Ne Il vulcano di Enea si insegue così il vero spirito del loro Grand Tour, intrapreso dall’Inghilterra alla mercé di banditi, strade pessime e intollerabili locande, verso la presuntuosa Versailles, le grandiose antichità di Roma, le rovine sepolte di Pompei ed Ercolano, fino all’imprevedibile spettacolo del Vesuvio in eruzione (aprile 1766), prologo di eccitazione e turbamento che spinse i tre gentiluomini a tentare un’impresa: scalare l’Etna ed i suoi crateri mentre sputano fuoco e fiamme (giugno 1766). È in Sicilia, isola ancora «molto poco visitata, per la maggior parte degli europei una terra sconosciuta, lontana e misteriosa come se appartenesse ad un altro continente» (come scrive Hélène Tuzet), che si compie la conquista fisica ed estetica del paesaggio millenario dell’Etna, scenario naturale dove si annidano insidie e occulte forze arcaiche, destinazione dai contorni sfumati, al centro di tormentate prospettive scientifiche e spirituali. Il periplo dell’isola, compiuto a bordo di una feluca lungo la rotta di Enea, il mitico eroe virgiliano, da Messina a Catania, da Siracusa ad Agrigento, fino a Palermo, completa il viaggio dei tre gentleman in una terra che soltanto negli anni a venire sarebbe diventata tappa estrema del Grand Tour.

Nato dallo studio di un misterioso e stupendo dipinto di Coplestone Warre Bampfylde (1720-1791) che rappresenta una Veduta di una grande eruzione sul fianco meridionale del monte Etna in Sicilia, presa sul luogo la notte del 19 giugno 1766, Il vulcano di Enea è un libro raro e unico nel suo genere. Il brivido colto del viaggio di scoperta in regioni misteriose e inesplorate, in bilico tra razionalità e meraviglia, si porge oggi, rinnovato, ad un pubblico di appassionati, studiosi e viaggiatori moderni, sedotti dal fascino di un vero Grand Tour in una Sicilia settecentesca percorsa da un luminoso ed irresistibile senso di riscoperta.

Gabriele Mulè, architetto, studioso di Storia del Giardino e del Paesaggio. Viaggia nel long 18th century in perpetuo Grand Tour tra giardini da sogno, vulcani in eruzione e inaccessibili vette alpine. Questo libro è ispirato a cinque anni di ricerche presentate presso alcune prestigiose università del Regno Unito.

“La nostra storia è il futuro verso cui ci avviamo…”: questa la massima sposata dall’editore Salvo Bonfirraro, che ama guardare lontano, assecondando la sua innata e incondizionata curiosità, trasmessa anche al figlio Alberto, responsabile del settore marketing dell’azienda. Ogni volume – narrativa, poesia, saggistica, storia, letteratura straniera – pubblicato da questa casa editrice indipendente racchiude una scoperta, un’idea, un nuovo modo di guardare e valutare il mondo e il nostro tempo.

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