Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catania hanno sequestrato l’impianto di trattamento rifiuti Acif servizi, di contrada Cuturi a Scicli, nel Ragusano perché ritenuto sprovvisto di autorizzazioni. Militari dell’Arma del Noe spiegano che hanno riscontrato, fin dal 2016, l’assenza dei titoli necessari all’esercizio dell’attività imprenditoriale.

Il sequestro preventivo riguarda l’intero complesso costituito da un’area di circa 10.000 mq. con due capannoni industriali, un impianto trattamento rifiuti allo stato liquido e numerosa altra attrezzatura ed impiantistica utilizzata per la gestione dei rifiuti. Sequestrati anche un semirimorchio ed uno scarrabile carichi di rifiuti (rifiuti indifferenziati e materie plastiche) nonché tutti i rifiuti e stoccati all’interno dei capannoni e nell’area esterna.

Il provvedimento è stato convalidato dal Gip di Ragusa, su richiesta della Procura Iblea. L’ipotesi di reato per la quale sono in corso le indagini a carico dell’amministratore unico e responsabile tecnico dell’azienda è illecita gestione di rifiuti. A lui è stato affidato in custodia tutto quello che è stato sequestrato dai carabinieri del Noe.

“Ci preoccupa fortemente – dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia – la deregulation e la mancanza di controlli e di programmazione nella individuazione degli impianti che servono a gestire i rifiuti. Decisamente non possono essere realizzati in luoghi paesaggisticamente importanti o a vocazione agricola. La Regione deve dotarsi di una politica di programmazione e sbloccare i numerosi impianti, tutti a norma, necessari per il ciclo dei rifiuti”.

“Legambiente è stata pronta nel sostenere sin dai primi momenti le ragioni dei cittadini di Scicli e del Comitato Salute e Ambiente, intervenendo con tutte le sue articolazioni territoriali, dalla direzione nazionale a quella regionale siciliana e infine con il circolo locale” – aggiunge Alessia Gambuzza, presidente del circolo Kiafura di Scicli “adesso sta al Presidente Musumeci interrompere la sua incomprensibile mancanza di provvedimenti ufficiali su questa vicenda dopo le rassicurazioni esplicitate nell’incontro con Legambiente e il Comitato cittadino di Scicli avvenuto a Palermo il 4 aprile scorso, e dopo le recenti dichiarazioni in merito alla sospensione temporale

dell’Autorizzazione Integrata Ambientale contraddistinta da inammissibili irregolarità. Alla luce del sequestro avvenuto ieri, chiediamo con ancora più forza al Presidente Musumeci di chiudere una volta per tutte uno dei capitoli più pericolosi della storia di Scicli revocando definitivamente l’AIA”.