Sarebbero stati due focolai di origine dolosa a causare l’incendio che ha interessato il cantiere dell’Amam a Calatabiano e che ha compromesso i tubi flessibili che consentono all’acqua di affluire nella zona di Messina.
Nonostante il tempestivo intervento dei tecnici dell’Amam, verosimilmente, la città di Messina dovrà fronteggiare l’ennesima emergenza idrica per il danneggiamento del by-pass, la conduttura realizzata recentemente a Calatabiano, dopo la disastrosa frana che lasciò la città dello Stretto senza acqua per più di 10 giorni.
Per fronteggiare al meglio la nuova emergenza, in raccordo con l’Azienda, il Comune di Messina ha già attivato il COC, la struttura comunale di Protezione civile,  per il coordinamento delle operazioni di supporto alla popolazione,  alla quale è possibile rivolgersi  ai recapiti: tel. 090.22866 e fax 090.693426.
Il rogo, di probabile natura dolosa e sul caso stanno indagano i carabinieri, ha danneggiato i tubi, quattro in tutto per una lunghezza di 150 metri su 250 complessivi.

L’acqua che è fuoriuscita in grandi quantità e si è riversata lungo la collina che sovrasta Calatabiano senza causare fortunatamente grossi disagi,  nè accumulo di fango e detriti come era accaduto nei mesi scorsi.

A denunciare l’accaduto è stato il dirigente dell’Amam, l’azienda meridionale acque di Messina: “Qualcuno ha bruciato la scorsa notte i quattro tubi del bypass di Calatabiano – dice Luigi La Rosa – dell’acquedotto di Fiumefreddo, la città potrebbe trovarsi per diversi giorni, in gran parte del territorio, senz’acqua. Ci vorranno giorni per riparare la condotta – afferma La Rosa – aspettiamo ora arrivi il materiale cercheremo di riparare tutto nel più breve possibile”.

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