Il pomeriggio del 2 novembre investì una persona nel centro di Catania e la schiacciò contro un muro. Adesso dovrà rispondere di tentato omicidio. Non fu un incidente ma una aggressione personale proseguita, dopo l’investimento, con percosse. Un gesto volontario se non premeditato. Almeno secondo gli iquirenti.

Su delega della Procura distrettuale di Catania il nucleo operativo della compagnia carabinieri Piazza Dante ha fermato Fabio Laganà, di 46 anni, con l’accusa proprio di tentativo di omicidio.

L’uomo è accusato di avere investito, il 2 novembre scorso, con un’auto un 54enne, schiacciandolo contro un muro e poi colpendolo con calci e pugni.

Il movente, secondo quanto ricostruito dalla Procura che gli contesta l’aggravante dei futili motivi, sarebbe maturato dopo una lite nell’ambito della sfera privata tra aggressore e vittima.

Il fermo è stato emesso su indagini dei carabinieri che, nell’immediatezza del fatto sono riusciti a reperire numerosi testimoni e ad acquisire il racconto a caldo fatto sul posto da chiaveva assistito agli eventi. Nelle oreimmediatamente seguenti sonoriusciti a reperire le immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza attive nei pressi di piazza Viceré e precisamente all’angolo tra le vie Leucatia e San Gregorio. Dall’analisi di quelle immagini concordanti conla versione deitetsimoni è stato possibile individuare l’autovettura utilizzata dall’indagato, una Ford Focus.

Dalle immagini, raccontano gli inquirenti, si è potuta rilevare anche la fisionomia dell’aggressore compatibile con quella di Laganà. I militari dell’Arma che lo hanno identificato hanno poi  attivato un dispositivo di ricerca ma l’uomo si era reso irreperibile.

Ma dopo alcune ore si è poi costituito nella caserma dai carabinieri.

Durante l’interrogatorio da parte del magistrato titolare dell’inchiesta,  messo alle strette e provato dalle ore trascorsein fuga e dal dispositivo di ricerca organizzato dagli investigatori, ha ammesso, dinanzi al proprio legale di fiducia, di essere l’autore dell’investimento.

L’uomo, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di Catania Piazza Lanza.