Il partito della Lega in Sicilia cerca di allontanare i “vecchi trasformisti” che vorrebbero cavalcare l’onda del Carroccio. È Fabio Cantarella, responsabile enti locali della Lega in Sicilia e assessore alla Sicurezza del Comune di Catania, taglia corto e chiude la porta ad ogni tentativo di infiltrazione da parte dei “grossi nomi” della politica siciliana. “Cosa facciano per le europee certi grandi vecchi trasformisti della politica siciliana – dice – non lo sappiamo e non ci interessa. Di certo per loro le porte della Lega sono sbarrate”.

La Lega in Sicilia, visti i buoni risultati ottenuti alle elezioni amministrative del 28 aprile, inizia a fare gola e tutti vorrebbero salire sul carro del vincitore. “In questi giorni – continua Fabio Cantarella – ho letto di presunte manovre di avvicinamento alla Lega di vecchie e inquietanti conoscenze della politica siciliana o di irredimibili trasformisti. Non c’è nulla di vero, si tratta semplicemente di ricostruzioni fantasiose o, nella migliore delle ipotesi, di qualche aspirazione che non verrà di certo esaudita”.

Cantarella, in particolare, si riferisce ai presunti avvicinamenti al partito di Matteo Salvini dell’ex deputato nazionale Francantonio Genovese, decaduto da parlamentare in seguito alla condanna a 11 anni in primo grado, ex Pd di Renzi e oggi nella Forza Italia di Gianfranco Miccichè. “Ma mai, lo sottolineo, nella Lega di Matteo Salvini – continua il catanese -. Glielo assicuriamo io e tutta la classe dirigente del partito nell’Isola: dal sindaco di Furci Siculo e commissario della Lega in provincia di Messina Matteo Francilia al rieletto sindaco di Motta e responsabile enti locali in provincia di Catania Anastasio Carrà, e così tutti i responsabili del partito negli altri territori siciliani. Nessuno escluso. Se per assurdo Genovese avesse escogitato, come sostengono alcuni media, di appoggiare un candidato della Lega magari con la speranza di aprirsi un varco nel partito, non perda tempo perché per personaggi come lui le porte del nostro partito sono e rimarranno più che blindate, a Messina come a Catania o a Lipari”.

La Lega dunque non apre a nessuno che bussi alla porta. “In questi mesi con il Commissario regionale Stefano Candiani abbiamo detto tanti no a quanti volevano provare a riciclarsi sotto le bandiere della Lega. Stiamo costruendo una classe dirigente nuova e credibile che insieme all’impegno di Matteo Salvini siamo certi determinerà il successo della Lega anche alle prossime elezioni europee” conclude l’esponente del Carroccio.

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