Eruzione dal nuovo cratere di sud est dell’Etna con attività stromboliana ed emissione di colate di lava. L’episodio si è verificato nella notte tra il il 23 e il 24 agosto.

L’attività ha preso il via nel tardo pomeriggio di giovedì con un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico che ha annunciato l’inizio di una debole attività esplosiva dalla cosiddetta “bocca della sella”, che si trova esattamente a metà fra il vecchio cono del Cratere di Sud-Est e quello del Nuovo Cratere di Sud-Est.

Una attività che è diventata – come spiega l’Ingv – rapidamente quasi continua, con lanci di bombe laviche incandescenti fino a circa 100-150 m sopra il cratere. Poi in serata si è osservato un piccolo flusso lavico emesso da un’altra bocca del Nuovo Cratere di Sud-Est, quella ubicata sull’alto fianco orientale del suo cono; l’emissione di lava è stata accompagnata da sporadiche e deboli esplosioni dalla medesima bocca. Questo flusso si è lentamente allungato in direzione della Valle del Bove (versante orientale), rallentando dopo aver percorso poche centinaia di metri. Poco dopo, è iniziato anche un trabocco lavico dalla “bocca della sella” che si è riversato sul fianco settentrionale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, raggiungendo la sua base in tarda serata.

Nelle ore successive, l’attività è andata avanti senza variazioni significative. All’alba di venerdì 24 agosto, l’ampiezza del tremore vulcanico ha cominciato a diminuire leggermente e l’attività stromboliana era meno intensa. Tuttavia, in mattinata, si è osservato anche un nuovo, piccolo trabocco lavico verso l’alto versante meridionale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est, che ha raggiunto una lunghezza di poche decine di metri. In mattinata è iniziata anche una continua emissione di cenere che ha alimentato un pennacchio alto diverse centinaia di metri sopra il cratere. Il fenomeno eruttivo – spiegano dall’Ingv – è ancora in piena evoluzione ed è costantemente monitorato dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

L’emissione di cenere non impatta sull’attività dell’aeroporto internazionale di Catania che è operativo.