Quando Michele Specchiale, 42 anni, entra in una delle tante scuole che lo invitano per parlare agli studenti, i più giovani si avvicinano e gli fanno moltissime domande. Vogliono sapere del suo braccio così ‘strano’, come riesca a conviverci e cosa gli è accaduto.

Michele gli sorride, come fa con tutti, si racconta e gli spiega che la vita è meravigliosa, nonostante tutto, che è necessario non arrendersi mai e lottare per le cose belle. Perché alla fine, malgrado il dolore ed i colpi bassi, la vita può riservarti anche delle straordinarie sorprese. E la sua esistenza ne è la dimostrazione.

L’uomo, originario di Grammichele, in provincia di Catania, aveva appena 20 anni quando un incidente sul lavoro ha cambiato la sua vita. Lavorava in campagna, ed un guanto che indossava è rimasto impigliato nel trattore che stava guidando che gli ha portato via il braccio sinistro ma non la voglia di vivere e rimettersi in gioco.

Michele è molto conosciuto e seguito sui social, dove pubblica foto ed anche brevi filmati che mostrano come si vive con un braccio solo, o meglio, con uno vero ed uno finto. Come si fa, ad esempio, ad allacciarsi le scarpe? Michele indossa una protesi ‘bionica’ di avanzata tecnologia – si è sottoposto a svariate sperimentazioni – che gli ha permesso di vivere una vita più normale possibile e di fare cose a prima vista impensabili, come diventare un dj con un braccio bionico: “Sono il primo al mondo”, sostiene.

Con la sua protesi Michele mixa e fa scratch in consolle, pur non avendo la sensibilità nelle punte delle dita, che è fondamentale per i dj. Come ci riesce? Si fa guidare dal suo orecchio e dal suo istinto lasciando sbalorditi quanti lo guardano. Nel tempo è diventato una celebrità, soprattutto nel mondo delle disabilità, e sono centinaia i ragazzi che lo contattano per chiedergli aiuto o semplicemente un consiglio.

“Quando faccio qualsiasi cosa – dice Michele che ha chiesto il riconoscimento del Guinness World Records – cerco di lanciare in messaggio. Di fare qualcosa per me ma soprattutto per gli altri. Io vorrei che chi mi vede pensasse che non bisogna mai arrendersi, che domani ci sarà una nuova opportunità, che la vita a volte è crudele ma anche strabiliante, che se si pensa positivamente molto può cambiare in meglio”.

Michele, che ha suonato al Festival della Cultura paralimpica di Roma, è riuscito anche a coronare il suo sogno d’amore: proprio quando meno se lo aspettava ha incontrato Daniela, ed è scoccata la scintilla.
E’ successo in un centro protesi di Budrio, dove entrambi erano arrivati nella speranza di conquistarsi uno spicchio di normalità: Michele senza il suo braccio e Daniela senza le sue gambe, perse quando ancora adolescente, ferma su un marciapiede, è stata travolta da un’auto che l’ha inchiodata al muro distruggendole gli arti inferiori.

Siamo la prima coppia bionica al mondo – racconta ancora Michele – e nonostante questo siamo autonomi in tutto. Abbiamo due splendide bambine nate grazie alla tenacia di Daniela che è stata straordinaria nel portare avanti le gravidanze, io dico che è una leonessa.   Viviamo una vita come quella degli altri ma con le protesi. Per noi questa è la normalità. In casa nostra non ci sono stampelle o sedie a rotelle: la sera quando andiamo a dormire togliamo le nostre protesi che restano sparpagliate sul pavimento. Talvolta le nostre bimbe ci giocano, per noi è assolutamente normale”.

“A volte sembra la fine della strada ma è solo una curva sul cammino”: è questo il motto di vita di Michele che insieme a Daniela lotta ogni giorno per i diritti dei disabili e contro le storture della società che non è ancora inclusiva con loro: basti pensare ai posti auto H perennemente occupati da incivili o ai luoghi pubblici, come uffici o enti, semplicemente non accessibili perché chi li ha progettati non ha pensato che i disabili esistono ed hanno il diritto di entrare come chiunque altro.
Michele, che sogna i talent e al quale piacerebbe esibirsi in televisione – ha fatto diversi provini – abita a Padula, nel Salernitano, dove lui e Daniela hanno costruito la loro casa e la loro famiglia.

“Non bisogna mai mollare – puntualizza ancora – io e Daniela non lo abbiamo fatto ed oggi siamo qui a raccontare la nostra storia, senza mai nasconderci”.

Mostrarsi come si è, senza timori ed imbarazzo. Michele lo fa con il suo braccio, decorato con disegni simili a tatuaggi.

“Ci vado anche al mare – dice – io non nascondo la mia protesi ma anzi la metto in evidenza. Il mio braccio bionico è così personalizzato ed allegro. La gente non può fare a meno di guardarmi!”.

Michele ha partecipato anche alle selezioni del programma televisivo ‘Tu si que vales’, in occasione delle quali ha indossato una maschera ‘spaziale’ ed una tuta illuminata a led. “E’ la mia armatura bionica – aggiunge –. Con tutta quella roba addosso sembro un robot ma io sono vero e reale e voglio che alla gente arrivi questo messaggio: ragazzi, la normalità è possibile!”.

Ama la musica e la sua famiglia alla follia Michele. E’ un uomo appassionato, tenace, che non dimentica mai, nemmeno per un minuto, quanto sia stato faticoso arrivare sin qui.

“Io affronto la vita con una mano – conclude – e la protesi mi aiuta. Al resto provvedo con la mia forza di volontà e il coraggio che mi dà la mia preziosa famiglia bionica. Mi piacerebbe fare qualcosa di bello per la mia Sicilia che porto sempre nel cuore, magari esibendomi proprio nella Terra dove sono nato”.