Continua, nonostante le polemiche delle ultime settimane, l’attività di soccorso in mare dei migranti da parte delle Organizzazioni Non Governative.

Oggi la nave Phoenix della Ong Moas arriva a Catania per lo sbarco di 394 migranti soccorsi nel Mediterraneo Centrale e del corpo senza vita di un ragazzo trovato morto su un gommone. Le operazioni di soccorso sono state svolte sotto il coordinamento del Mrcc della Guardia Costiera di Roma e hanno visto la collaborazione di diverse Ong presenti nell’area.

A margine dello sbarco, a fare il punto della situazione saranno la direttrice e co-fondatrice di Moas, Regina Catrambone e il direttore delle operazioni, l’ammiraglio Franco Potenza.

Moas è una delle Ong dedicata a prevenire la perdita di vite in mare fornendo servizi professionali di ricerca e soccorso sulla rotta migratoria più letale al mondo: il mare. Fondata inizialmente come iniziativa privata nel 2014, Moas è stata la prima Ong a pattugliare il Mediterraneo per salvare migranti e rifugiati che intraprendono il pericoloso viaggio dalla Libia all’Europa. Da allora è divenuta un’organizzazione internazionale che ha salvato ed assistito oltre 35.000 uomini, donne e bambini nel Mediterraneo Centrale e nel Mar Egeo.

Ieri, ai microfoni di Radio Regina Catrambone si detta disponibile ad incontrare il procuratore di Catania, “Non ho mai avuto il piacere di guardare in faccia il signor Zuccaro. Arriveremo a Catania e se ci sarà sarò felicissima di incontrarlo” ha detto.

Nei giorni scorsi, il Procuratore di Catania ha ipotizzato un collegamento tra i trafficanti di uomini e le stesse Ong. Il caso sollevato dal magistrato catanese ha non solo diviso il mondo politico e istituzionale, ma ha reso inevitabile l’intervento del Csm. Zuccaro nei prossimi giorni (dopo gli interventi in Commissione Schenghen alla Camera e Difesa al Senato) sarà sentito all’Antimafia, covocato dal presidente Rosy Bindi.

“Io – ha spiegato Catrambone – non ho mai ricevuto nessuna informazione dal procuratore. Quando riceveremo comunicazioni risponderemo a tutte le domande che lui ci vorrà fare. Veniamo accusati di essere dei trafficanti di persone: è un’accusa gravissima a livello umano e personale. Con quali prove? Si sta cercando di criminalizzare la solidarietà e la misericordia. Nemmeno un anno è passato da quando il Papa ha chiuso il Giubileo della Misericordia. Dov’è la misericordia per le persone che ho sulla nave?”

Sempre ieri nel porto è arrivata la nave Prudence di Medici Senza Frontiere con a bordo le salme di altri sei migranti morti in mare: cinque giovani donne e un uomo.

Attualmente Moas sta conducendo la sua quarta missione di Ricerca e Soccorso nel Mediterraneo Centrale, lanciata lo scorso primo aprile.

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