• L’operazione è durata 30 giorni
  • Più di 1.350 verifiche effettuate in quattro province della Sicilia orientale
  • Oltre 20.000 metri quadri di aree sequestrate

Oltre 1.350 verifiche effettuate nelle provincie di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa, controllate quasi 300 imbarcazioni, 16 persone denunciate per violazione di reati ambientali e sequestrate oltre 20.000 metri quadri di aree destinate a discariche non autorizzate. Questi i risultati salienti dell’operazione Onda Blu della Guardia Costiera della Sicilia Orientale. Azione volta alla salvaguardia ambientale. Numeri che fanno dipingono un quadro dove si evincono situazioni di degrado ed un diffuso abbandono di rifiuti solidi urbani non autorizzati.

Quattro i punti focali dell’operazione

Una lunga operazione, durata 30 giorni, quella dei militari della direzione marittima della Sicilia Orientale a tutela dell’ambiente e dell’ecosistema marino. Promossa dal comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Onda blu ha avuto come finalità la lotta agli illeciti ambientali focalizzandosi su quattro obiettivi primari.

In primis, il contrasto alle violazioni relativi agli scarichi idrici; poi contrastare le violazioni relative al deposito, discarica, abbandono, trasporto e trattamento di rifiuti; combattere il traffico di rifiuti attraverso i porti ed, infine, monitoraggio per il contrasto alle violazioni dei limiti di navigazione posti in prossimità delle aree marine protette.

I numeri di Onda Blu

Dalle 1.356 verifiche effettuate, che hanno interessato le quattro provincie della Sicilia orientale, sono emerse situazioni di degrado e abbandono diffuso e generalizzato di rifiuti solidi urbani, scarichi idrici non autorizzati o non conformi, impianti di depurazione non a norma.

Con il coordinamento delle competenti autorità giudiziarie, sono state denunciate 16 persone per violazione di reati ambientali e poste sotto sequestro oltre 20.000 metri quadri di aree destinate a discarica o ad abbandono dei rifiuti senza che gli stessi fossero stati sottoposti ad idoneo trattamento di smaltimento, costituendo così una fonte di inquinamento diretto dell’ambiente.

Attività condotta anche in aree marine protette

L’attività è stata condotta anche in prossimità delle aree marine protette di Isole Ciclopi, Plemmirio e Capo Milazzo, dove grazie ai mezzi navali della Guardia Costiera ed ai sistemi di monitoraggio del traffico marittimo, sono state controllate 287 imbarcazioni al fine di tutelare e salvaguardare il delicato ecosistema.