A San Giorgio il palazzetto viene giù pezzo dopo pezzo, nell’incessante lavoro della mega tenaglia meccanica che sbriciola cemento e ferro, bucando e distruggendo centinaia di forati di argilla rossi.

La ruspa della legalità abbandona l’oasi del Simeto, dove per anni è stata in movimento demolendo obsolete e fatiscenti case costruite abusivamente, per varcare la porta della città. Si inizia con il quartiere San Giorgio. E le prime ad essere frantumate sono due palazzine – 12 appartamenti – realizzati abusivamente da Gaetano Trovato un nome abbastanza conosciuto nel quartiere per essere finito nel vicolo cieco della mafia, ucciso nel 2009. Da quel momento i suoi eredi, la moglie e i figli hanno iniziato una battaglia procedurale per evitare una sentenza definitiva del 2011 che disponeva l’abbattimento dello stabile. La vicenda inizia comunque nel 2004, quando avviene l’accertamento da parte della costruzione abusiva. Due anni dopo la prima sentenza che diventa efficace come detto nel 2011. Nel frattempo un ricorso al tar blocca l’iter di demolizione che però decade definitivamente il 26 aprile di quest’anni giorno in cui il giudice dell’esecuzione emette l’ultimo verdetto. Si tratta di un’estensione abbastanza congrua circa mille metri quadrati si tre elevazioni. Stamattina accanto alle ruspe anche il magistrato che coordina il pool delle demolizioni Angelo Brugaletta assieme alla polizia e al corpo Forestale della regione.

La demolizione di oggi costerà dagli ottanta ai cento mila euro. Servirà per pagare la ruspa per abbattere la casa e l’impresa che dovrà conferire in discarica tutti i detriti.