• Mafia, confiscati a Catania beni per un milione di euro
  • Sono beni di tre persone ritenute vicine al clan Santapaola-Ercolano
  • La confisca dopo una complessa attività di indagine

Sono state sottratte alla criminalità e restituite all’economia legale e al patrimonio dello Stato ricchezze contaminate, acquisite illecitamente, per un valore di circa 1 milione di euro.
Nei giorni scorsi personale della Questura di Catania, nell’ambito delle attività mirate al contrasto della criminalità organizzata di tipo mafiosa operante nel territorio della provincia, finalizzate in particolare all’aggressione dei beni illecitamente conseguiti dai soggetti ritenuti “socialmente pericolosi”, ha dato esecuzione a tre Misure di Prevenzione Patrimoniali di confisca di beni, già oggetto di sequestro di prevenzione, disposti dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – nei confronti di due appartenenti all’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano e di un appartenente al clan Santangelo-Taccuni di Adrano, anch’esso affiliato alla predetta famiglia di Cosa Nostra catanese. Due dei soggetti sono stati raggiunti anche dalla misura personale della Sorveglianza Speciale di P.S.

Una complessa attività di indagine

I tre decreti emessi dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, rappresentano il coronamento di una complessa attività d’indagine svolta dai patrimonialisti della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura di Catania, confluita in tre dettagliate proposte a firma congiunta del Procuratore della Repubblica e del Questore di Catania per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale nei confronti di tutti gli interessati, appartenenti all’organizzazione mafiosa più attiva nel territorio della provincia etnea.

Il contrasto alle attività imprenditoriali illecite

I risultati ottenuti confermano il continuo coinvolgimento della Polizia di Stato di questa provincia, in perfetta sinergia con la Procura della Repubblica, nella lotta alla criminalità organizzata e nel contrasto delle attività imprenditoriali illecitamente avviate, attraverso le quali le organizzazioni criminali reimpiegano i capitali accumulati e si mimetizzano nell’economia legale.

I beni frutto dell’appartenenza al clan Santapaola

Le indagini economico-patrimoniali condotte nei confronti dei tre soggetti, ritenuti socialmente pericolosi, hanno fatto emergere l’esistenza di beni e attività economiche, nella disponibilità degli stessi, di valore sproporzionato rispetto ai propri redditi dichiarati, e che rappresentano il frutto e il provento delle attività illecite commesse in seno all’organizzazione mafiosa Santapaola.

I destinatari dei provvedimenti

Si tratta, in particolare, dei pregiudicati S.F. di 34 anni, detto “U niculittu”, già Sorvegliato Speciale con obbligo di soggiorno di P.S. e con a carico diverse condanne definitive anche per traffico di sostanze stupefacenti, e P.G. di 31 anni, con a carico condanne per reati inerenti gli stupefacenti, al quale è stata applicata anche la misura personale della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per anni tre e il pagamento di una cauzione.
P.G. risulta altresì indagato per i più allarmanti reati di associazione di stampo mafioso (Clan Santapaola-Ercolano) e associazione finalizzata al traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, fatti, questi ultimi, per i quali ha già subito una condanna in primo grado alla pena di anni 14 e mesi otto di reclusione (operazione Carthago 2).
S.F. e P.G. sono i generi del noto A.S., già responsabile del gruppo c.d. “ottantapalmi” in seno all’organizzazione mafiosa “Santapaola-Ercolano”, nella quale ha sempre rivestito ruoli apicali, anche in forza della parentela con la famiglia del boss Benedetto Santapaola, avendone sposato la cugina.
Il patrimonio confiscato ai soggetti in questione comprende complessivamente due società commerciali attive nel settore del noleggio auto, un appartamento e un veicolo.
Ulteriore provvedimento di confisca è stato emesso dal Tribunale di Prevenzione di Catania nei confronti del pregiudicato V.I. di anni 56, detto “a Cascia”, personaggio associato alla famiglia mafiosa dei Santangelo-Taccuni di Adrano, capeggiata dal boss detenuto Alfio Santangelo, detto “u Taccuni”, a sua volta referente del clan mafioso catanese Santapaola. Contestualmente al provvedimento reale ablativo, è stata applicata al V.I. anche la misura personale della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno per anni tre e il pagamento di una cauzione. Il patrimonio confiscato a V.I. comprende un’impresa individuale attiva nel settore del noleggio macchine da gioco, una villa e quattro veicoli.
Il valore complessivo dei beni confiscati a S.F., P.G. e V.I. ammonta a circa un milione di euro.

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