Ultima giornata per l’edizione 2016 di Expo Food & Wine, il salone del buon vino e del buon cibo made in Sicily che, al centro fieristico Le Ciminiere, mette in rassegna il meglio della produzione enogastronomica siciliana e non solo.

Oggi il programma prevede gli incontri b2b fra gli espositori ed i buyer nazionali ed internazionali giunti a Catania proprio in occasione della kermesse.

Ieri intanto si è registrato il ‘consueto’ bagno di folla con gli stand presi d’assalto per le degustazioni. Partecipati anche  le conferenze e i seminari, che hanno approfondito interessanti aspetti inerenti il settore primario, analizzato da molti punti di vista, dalle prospettive, nell’incontro “Il futuro è nell’agricoltura: etica e salute”, organizzato da Sief Italia e dal Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, all’innovazione, con “La strada del ficodindia dei sapori e saperi di Sicilia, strumento inedito in Italia”.

Organizzato da Progetto Sinergia, alla violazione delle regole, con “Contraffazione e agromafie: liberare il mercato agroalimentare”, che tra gli altri ha visto la partecipazione dello chef Pietro Parisi, che ha rinunciato alle stelle Michelin e porta avanti le produzioni locali combattendo l’estorsione.

Ed è stato proprio Parisi – che domani presenterà il suo libro “La cucina che mi ha fatto dimagrire” – a evidenziare l’importanza della conoscenza e della divulgazione, non solo per difendere i prodotti made in Sicily e made in Italy dall’aggressione delle associazioni criminali, ma anche per tutelare il lavoro che sta dietro le eccellenze.

“Le mafie oggi hanno aggredito il settore food – ha affermato. L’Italia è lo status symbol del buon cibo e questo fa gola: tutti vorrebbero metterci le mani. Bisogna dire no alla contraffazione, anche perché dietro al buono si nasconde la sapienza di artigiani e agricoltori. Soprattutto ci vuole cultura: per questo, momenti come Expo sono fondamentali per diffondere la cultura della qualità, per permettere alle persone di poter distinguere il vero dal contraffatto”.

Uno degli obiettivi di Expo Food & Wine è proprio la diffusione di prodotti di qualità, frutto del sapiente lavoro di imprenditori che puntano a conquistare i mercati, nazionali e internazionali, con prodotti unici e di grande valore.

Un intento portato avanti da Alessandra Ambra e dalla sua Sief che, per il terzo anno consecutivo, ha organizzato il salone  non senza difficoltà, investendo impegno e risorse per consolidare un appuntamento che, prima di tutto, è una vetrina che permette di mostrare il meglio del nostro territorio.

Un lavoro che andrebbe maggiormente sostenuto dalle istituzioni, secondo il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, in visita ad Expo. “E’ utile per tutti dare così tanta visibilità ai nostri prodotto – ha commentato. Per questo ringrazio chi si spende per realizzare un simile evento ogni anno. Credo che sia importante che la Regione siciliana dia risorse per organizzare un evento che mette in luce i prodotti siciliani, che vengono apprezzati molto all’estero, ma hanno bisogno di una regia, investimenti regionali, per crescere. E occorre crescere – ha evidenziato – perché credo che il nostro futuro sia anche nell’agroalimentare”.

Investimenti che devono privilegiare anche il sistema infrastrutturale, vero vulnus del settore, in particolare quello agricolo. Come evidenziato da Giuseppe Guagliardi rappresentante del MAAS, Mercati agroalimentari Sicilia, la dispensa dei numerosi cooking show realizzati ad Expo.

“Il marchio Sicilia è un brand molto conosciuto – ha detto – ma sconta i chilometri di distanza dal primo luogo di commercializzazione. Ma il mondo chiede Sicilia, quindi basterebbe investire un po’ in infrastrutture per avvicinare i consumatori di mezzo mondo che chiedono il prodotto siciliano”.

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