I Carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente – Nucleo Operativo Ecologico di Catania –, collaborati dai militari della Stazione di Mascali, al termine di un approfondito controllo eseguito in località Nardello di Puntalazzo di Mascali, hanno posto sotto sequestro un’area di circa 500 mq. che una nota società del luogo operante nel settore, stava utilizzando abusivamente come cava di estrazione di materiale basaltico lavico.

L’odierno intervento dei Carabinieri segue un simile sequestro di una cava di materiale basaltico lavico operato nella stessa zona dai medesimi reparti nel mese di settembre 2017 nei confronti di un’altra società. Anche in questo caso l’intervento dei Carabinieri è avvenuto mentre era in azione sul posto, nella piena attività di sbancamento e di estrazione del materiale, due escavatori.

L’operaio addetto alla conduzione degli escavatori è stato bloccato e i conseguenti controlli, eseguiti alla presenza del titolare, hanno evidenziato che il materiale abusivamente estratto veniva immediatamente dopo convogliato nel vicino impianto di frantumazione, appartenente alla medesima ditta, trovato in funzione ed immediatamente bloccato.

Quest’ultimo impianto è risultato non in regola in quanto sprovvisto delle necessarie autorizzazione per le emissioni in atmosfera

Le prime verifiche avviate nella sede dell’Ufficio Tecnico del Comune di Mascali hanno fatto emergere che le particelle di terreno interessate dalle operazioni abusive di cava ricadono su zona sottoposta a vincolo paesaggistico, vincolo peraltro esistente sin dall’anno 1991 su tutta la zona interessata dalla colata lavica del 1928 che ha colpito l’intera zona distruggendo, secondo le cronache dell’epoca, buona parte del centro abitato di Mascali, successivamente riscostruito.

Per tali motivi l’area adibita abusivamente a cava, i due escavatori e l’impianto di frantumazione della ditta sono stati posti sotto sequestro. Il Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Catania, al quale sono stati inviati i primi atti ha richiesto ed ottenuto dal GIP presso il Tribunale la convalida del sequestro operato d’iniziativa dai Carabinieri.

A seguito di quanto verificato sono stati fatti intervenire sul posto i funzionari del Distretto Minerario di Catania per le verifiche di competenza.

Il titolare della Società  A.L. di anni di anni 83, originario di Giarre, è stato deferito alla Procura della Repubblica perché ritenuto responsabile di numerosi reati ambientali e del settore minerario.

L’attività di controllo, svolta nell’ambito dell’efficace e consolidato affiancamento tra lo speciale Reparto di Tutela Ambientale ed i Comandi Stazione dell’Arma ha consentito, anche in questa occasione, di interrompere una situazione di grave attacco al patrimonio naturalistico del territorio.